“Lo ‘storico’ dell’attuale legislatura evidenzia che si tratta di uno strumento cui il decisore politico ha fatto ricorso con estrema parsimonia, per non dire in modo eccezionale”. Così undici componenti del Consiglio del sistema educativo provinciale (CSEP) lamentano il mancato coinvolgimento nelle ultime decisioni prese dalla Giunta provinciale trentina in materia d’istruzione in una nota inviata alla stampa e al presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti.
“In data 22 dicembre – scrivono gli undici membri del CSEP, tra cui il presidente e il vicepresidente, Giovanni Ceschi e Maurizio Freschi – la Giunta provinciale con delibera n° 2411 ha approvato due nuovi percorsi SMIM (IC Bassa Val di Sole e IC Levico) e un nuovo indirizzo in “Chimica, Materiali e Biotecnologie” articolazione “Biotecnologie ambientali” (ITET Fontana di Rovereto). In previsione di questo atto, insolitamente ma in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 39 c. 5 della legge 5/2006, era stato richiesto un parere al Consiglio del Sistema Educativo, convocato a tal fine per venerdì 2 dicembre. Su molti altri temi di evidente rilevanza per il sistema educativo provinciale – in primis il prolungamento al mese di luglio del calendario della scuola d’infanzia – il Consiglio non è stato consultato”.
I membri del CSEP che hanno sottoscritto la nota chiedono anzitutto “quali criteri hanno presieduto alla decisione di sottoporre al Consiglio richiesta
di parere obbligatorio in particolare, e soltanto, su questi due temi”,
“La seduta del CSEP prevista per il 2 dicembre – continua la nota – è stata annullata perché la richiesta di parere obbligatorio sulla nuova offerta formativa PAT non era corredata dalla necessaria documentazione che, nonostante formale sollecitazione in tal senso, non è mai pervenuta dal Dipartimento. Il Consiglio disponeva soltanto di una bozza di delibera, che si è poi rivelata diversa rispetto a quella approvata”.
Nella nota si domanda anche “per quale motivo le SMIM non sono state poi attivate su tutt’e tre gli istituti inizialmente previsti, escludendo nella fattispecie IC Fondo Revò?”.
“Va inoltre precisato – si legge ancora nella nota – che dalla data di annullamento della seduta (giovedì 1° dicembre) a quella della delibera (22 dicembre) il Dipartimento avrebbe potuto provvedere all’invio di adeguata documentazione – peraltro già disponibile, come si può desumere dai riferimenti interni al testo approvato – per permettere al Consiglio di esprimersi a ragion veduta e in tempo utile”.
Secondo gli undici firmatari della nota, “corre l’obbligo di constatare, ancora una volta, come totale permanga l’assenza di trasparenza, correttezza istituzionale, efficienza amministrativa; e il silenzio dell’Assessorato e del Dipartimento Istruzione su tutti gli altri temi sottoposti dal Consiglio non può che avvalorare tale rilievo”.
Poi la richiesta rivolta al presidente della Provincia di Trento. “Essendo tuttora in attesa di risposta ai quesiti già inoltrati all’Assessore sulle criticità di funzionamento del CSEP, dopo oltre quattro mesi di silenzio da parte degli interlocutori istituzionali siamo a sollecitare un Suo intervento a ripristino del corretto funzionamento e della dignità dell’organismo di cui facciamo parte”, conclude la nota.
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