Saranno una decina i giovani che quest’anno parteciperanno al Capodanno Capovolto della Diocesi di Trento, facendo la particolare esperienza di trascorrere le ultime ore dell’anno a servizio, all’interno di strutture che si occupano di persone adulte, senza dimora, straniere, sole, disabili o con altri tipi di disagio sociale.
Un numero limitato, dovuto alle limitazioni che ancora oggi permangono nella gestione delle strutture di accoglienza, che non toglie nulla al valore dell’iniziativa che quest’anno prenderà vita all’interno delle residenze Lavisotto e Il Sentiero a Trento, e Il Portico a Rovereto.
Un’esperienza di servizio a favore di chi, senza la disponibilità dei giovani volontari, sarebbe solo o senza festa: i partecipanti saranno infatti chiamati a trascorrere alcune ore in compagnia di persone che gradiscono la loro presenza, in un momento particolare come quello del passaggio al nuovo anno.
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