Scorrevano sulle pareti del Duomo gli scatti del fotografo Carlo Bianchetti, che in autunno ha immortalato gli angoli della città di Trento dove dormono le persone senza dimora.
Trento questa sera, giovedì 22 dicembre, è tornata in piazza per l’accoglienza. Assemblea Antirazzista ha organizzato un presidio per mantenere accesi i riflettori sul dramma di chi vive in strada.
“Ancora oggi stimiamo che ci siano circa un centinaio di persone che, con questo freddo, dormono in strada“, ha detto Tommaso Baldo, portavoce di Assemblea Antirazzista. “Sono un’emergenza sotto gli occhi di tutti. Non possiamo aspettare che scappi il morto nella provincia vicina per accorgercene”. Il riferimento è chiaramente alla morte per ipotermia, a Bolzano, del 19enne egiziano Mostafa, che è stata ricordato anche da un attivista di Bozen Solidale.
Tante le richieste avanzate dall’Assemblea Antirazzista. “Da cinque anni – ha precisato Baldo – chiediamo l’apertura, a Trento, di un ostello per le persone che lavorano a basso reddito“. Gli attivisti chiedono una “risposta strutturale” al problema delle persone che vivono in strada, con un ritorno all’accoglienza diffusa. “Nel frattempo, però, domandiamo che venga aperta la residenza Fersina e tutte le strutture a disposizione – ha aggiunto Baldo – e che il Comune metta a disposizione altri posti alle Bellesini oltre ai 24 che sono già disponibili”.
Un altro punto sollevato dall’Assemblea è il problema dei senza dimora non residenti in Trentino. “Chi non ha la residenza nel nostro territorio – ha detto Baldo – può stare nei dormitori solo per 30 giorni, mentre chi ha la residenza ha diritto a starci per 60 giorni. Ma credete forse che fra un mese farà meno freddo?”.
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