Dalla morte dell’iraniana Mahsa Amini allo scoppio della guerra in Ucraina, per arrivare infine ad episodi “vicino a casa”, quali la morte per freddo del 64enne Franz Messmer, in Alto Adige, e l’ampliamento dei posti per i senza dimora nella provincia di Trento.
Il presepe dell’oratorio del Santissimo di Trento, quest’anno, punta sulle “storie di ogni giorno”, dietro le quali si cela Dio. “Dio si fa uomo nelle storie di ogni giorno” è il titolo della creazione, realizzata proprio con fogli di giornale.
Papa Francesco ha affermato recentemente che “Dio è nascosto nella nostra vita, è nascosto nelle situazioni più comuni e ordinarie. Non viene in eventi straordinari, si manifesta nelle cose di ogni giorno. Lui è lì, nel nostro lavoro quotidiano, in un incontro casuale, nel volto di una persona che ha bisogno, nelle giornate che appaiono grigie e monotone, proprio lì c’è il Signore. Siamo capaci di scorgerlo oppure siamo distratti e travolti dalle cose?”.
Da qui il titolo del presepe pensato dall’oratorio del Santissimo. Davanti alla Natività, che si trova nelle scalinate esterne alla chiesa, è appeso un filo al quale sono appesi a loro volta degli articoli di giornali locali e nazionali. “La Natività di quest’anno – si legge nella presentazione del presepe – si mostra avvolta dalle pagine di giornali, inscritta nelle notizie di ogni giorno, perché è lì che Dio si fa uomo, nelle storie di ogni giorno. […] Ogni giorno Dio prende forma tra le pagine dei giornali, che raccontano gli slanci e le cadute del genere umano. È lì che dobbiamo cercarlo e riconoscerlo. Facile farlo quando le notizie sono positive, sembra impossibile quando le notizie sono negative. La cronaca spesso dominata da cattive notizie rende difficile scorgere la presenza di Dio nella storia e nella nostra vita. Eppure Dio c’è, è lì, basta vederlo“.
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