Al Cinema Teatro di Cles martedì 29 novembre, alle 21, sarà proiettato “Fiore di Gelsomino”. La regia è di German Zadra, direttore della fotografia è Stefano Natali, aiuto regia è Enzo Battisti.
Il film, tratto dal romanzo di Paolo Comper “Fiore di Gelsomino, nasce da un progetto per sostenere la Locanda e pastificio “Dal Barba” di Villa Lagarina, che offre dei percorsi di inserimento nel mondo del lavoro a ragazzi affetti da neurodisabilità. Anche loro hanno partecipato alle riprese. Ora il film girerà in tutto il territorio provinciale.
Il progetto culturale nasce dall’incontro tra il regista Herman Zadra e il medico trentino Paolo Comper. Sono stati coinvolti numerosi volontari, appassionati, associazioni, cooperative, aziende ed enti, in quello che è stato un vero e proprio “laboratorio multimediale itinerante” sul territorio.
Gli attori non sono professionisti, ma “persone della porta accanto”. Sono oltre 100 le comparse che hanno interpretato le vicende del romanzo per questo progetto, che ha coinvolto la comunità ed è durato quasi 2 anni.
Il movie è stato montato secondo uno stile narrativo che accomuna le caratteristiche intrinseche di un vero e proprio film (con le battute) a quelle più tipicamente documentaristiche e narrative (con una voce fuori campo), alternando e fondendo le due modalità a seconda delle scene previste dallo story-board e dalla sceneggiatura
LA TRAMA
“Fiore di Gelsomino” è un romanzo che si ambienta fra gli anni Sessanta e i nostri giorni, con una storia articolata che si snoda intorno a una serie di personaggi fra cui spiccano la figura di un agricoltore trentino ex bancario e una profuga proveniente dal Libano in guerra, che troverà in lui un grande amore dopo essere sfuggita a una banda di delinquenti che la sfruttavano. Una storia d’amore apparentemente impossibile, che si sviluppa in vari paesi della Vallagarina dove l’agricoltore vive e che riuscirà a coinvolgere tutta una comunità.
La rievocazione dei ricordi di Aldo (bambino e quindi adolescente) nella prima parte del movie sono una prima traccia per ricostruire in modo molto suggestivo uno spaccato di vita trentina, un punto di osservazione privilegiato, attraverso la ricostruzione degli ambienti, degli oggetti, dei mestieri, grazie alla collaborazione con il Museo della Civiltà Contadina di Riva di Vallarsa. La trama del movie mette quindi in contatto due mondi completamente diversi, quello di Aldo, e quello della fuggitiva, Amira, proveniente dal Libano in guerra, da cui nascerà la piccola Yasmine. L’evoluzione degli avvenimenti che coinvolgono le comunità di questo angolo di Trentino permetterà quindi notevoli approfondimenti, ricollocando al contempo in una corretta chiave di lettura il tema dell’immigrazione, proveniente dai luoghi di guerra, esaltando la capacità di accoglienza e la generosità dei trentini.
Il movie è stato integrato da una serie di immagini e di contenuti con particolare riferimento alla promozione del territorio trentino con vari approfondimenti di carattere geografico, storico e culturale. (I ricordi del nonno ad Aldo bambino, il lavoro in montagna, la scuola, le scene con Aldo e la moglie ambientate nei luoghi più suggestivi, fra cui Castel Beseno).
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