“Il rinnovo passa dalla collaborazione”

Il vicario per il clero don Ferruccio Furlan spiega i criteri pastorali concordati con i decani; l'elezione è avvenuta in due tornate

E’ arrivato il grande giorno del rinnovo dei Consigli parrocchiali. Nelle Messe di sabato sera e in quelle di domenica 20 i cristiani trentini sono invitati a esprimere con un voto i componenti degli organismi parrocchiali (ne parliamo nell’articolo di fondo). Nei prossimi mesi ci sarà poi la costituzione del nuovo Consiglio Pastorale Diocesano, composto in gran parte di laici, che va ad aggiungersi alConsiglio Presbiterale che è già satto rinnovato al termine di un percorso di cui parliamo con il nuovo vicario per il clero don Ferruccio Furlan.

La nuova composizione pubblicata (vedi sotto) è il frutto di un lavoro di preparazione iniziato ancora nella primavera scorsa…

Esatto. Si è voluto che fossero tutti i decani della diocesi in quattro incontri specifici, proseguiti poi con due riunioni di una commissione ad hoc, a discernere le modalità più opportune per arrivare al nuovo Consiglio.

Rispetto al passato, quale esigenza si è imposta?

Direi quella della semplificazione e anche dell’operatività, pur nel rispetto della dimensione collegiale. In passato, l’eccessivo numero di consiglieri – e questo vale anche per il Consiglio Pastorale Diocesano, a maggioranza laicale – aveva talvolta reso il lavoro lento e faticoso. Si è cercato quindi di snellire il numero dei membri – anche quelli di diritto – e di arrivare ad una designazione dal basso che facesse emergere le persone ritenute valide per questo importante compito di…consiglio. In particolare, i nuovi consiglieri saranno chiamati a esprimersi in riunioni più frequenti (ogni mese e mezzo) sugli aspetti che riguardano il sacerdozio ministeriale, ma anche su altre scelte d’intesa con il CPD.

I decani hanno individuato un criterio di elezione con due tornate…

Esatto, per favorire il discernimento. In un primo tempo si è votato a livello di zona pastorale per arrivare a esprimere una lista di 36 sacerdoti, dalla quale poi in un secondo turno ne sono stati eletti 10. L’undicesimo è stato espresso in una votazione separata dai pochi sacerdoti ordinati negli ultimi dieci anni.

La maggioranza dei componenti risulta quindi indicata dal basso, ma rimangono anche gli otto delegati di zona, a garantire una rappresentanza territoriale.

In questi primi mesi del suo servizio ai sacerdoti trentini, a quali evidenze si è trovato di fronte?

Non è solo il calo numerico dei sacerdoti a rivelarci che la Chiesa oggi ha sempre più bisogno di una disponibilità alla collaborazione: fra i preti, ma anche fra i preti con i laici. Quindi la priorità è quella già indicata dall’Arcivscovo Lauro: costruire relazioni sempre più fraterne, attente alla dimensione umana, alimentate dalla Parola di Dio.Per i sacerdoti, che si trovano ad affrontare in forze ridotte le varie stagioni della vita, anche molto faticose, è importante il sostegno reciproco, che passa anche dalla possibilità di trovare dei momenti di ricarica umana-spirituale nel proprio ministero. Anche di questo si occuperà il nuovo Consiglio presbiterale..

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