L’allarme lanciato dai sindacati lo scorso agosto è purtroppo diventato realtà: questa mattina, infatti, i vertici della cooperativa Arborea, proprietaria dello stabilimento ex Trentina Latte di Roverè della Luna, hanno annunciato 35 esuberi su 95 dipendenti totali. La notizia è stata data dal presidente e dalla responsabile del personale a Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil presenti all’incontro con i tre segretari provinciali, Elisa Cattani, Katia Negri e Fulvio Giaimo. Al confronto hanno preso parte anche la dirigente del Dipartimento Lavoro, Laura Pedron e Trentino Sviluppo.
“C’è stato comunicato così come scritto sul piano industriale che l’azienda ha necessità di recuperare marginalità alla luce dell’aumento del costo della materia prima e della necessità di ridurre le perdite. Hanno scelto dunque di tagliare sul sito produttivo di Roverè della Luna che presenta delle criticità. Una comunicazione che non ci coglie alla sprovvista, perché da mesi chiediamo chiarimenti e trasparenza sulla gestione dello stabilimento e sui piani futuri. Si tratta comunque di una scelta dolorosa, che coinvolge il futuro di 35 famiglie e che per noi poteva essere evitabile se si fosse agito con tempestività”, commentano Cattani, Negri e Giaimo.
I sindacati hanno provato fino alla fine a convincere Arborea ad attivare la cassa integrazione, che avrebbe dato un ulteriore anno di tempo alla società per rendete più efficiente la gestione. I mesi di ammortizzatore sociale avrebbero permesso, inoltre, di attivarsi con Agenzia del lavoro per percorsi di riqualificazione professionale e profilazione delle lavoratrici e dei lavoratori per facilitarne la ricollocazione. L’azienda, però, ha rifiutato e di fatto dal 1° di gennaio più di un terzo dei dipendenti verranno licenziati. In particolare 29 esuberi riguarderanno la produzione, il resto amministrazione e controllo qualità.
“Il taglio sulle risorse umane della produzione è particolarmente pesante e ci chiediamo come con un ridimensionamento di questa entità lo stabilimento possa continuare a funzionare sia in termine di volumi prodotti che di sicurezza per chi lavora. Non vorremmo che ancora una volta l’azienda stesse pensando di agire in modo poco chiaro e trasparente”. Quel che è certo che l’azienda è arrivata al ridosso del termine ultimo per annunciare le decisioni più dolorose. “Oggi dicono di voler tagliare 35 persone, c’è poco più di un mese e i lavoratori non sanno chi dovrà lasciare il posto di lavoro”.
Il confronto sui criteri per individuare gli esuberi si aprirà già nei prossimi giorni. In quella sede si discuteranno anche eventuali incentivi all’esodo. “Vedremo cosa Arborea è disposta a mettere sul tavolo. Da parte nostra cercheremo di tutelare nel migliore modo possibile gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori in uscita, ma anche di quanti resteranno sul posto di lavoro e ai quali è dovuta comunque chiarezza e trasparenza sulle prospettive future dello stabilimento”, concludono Cattani, Negri e Giaimo.
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