Prima la riconversione di Malga Lagorai, poi il nuovo megaospedale a Masi di Cavalese, quindi il Bus Rapid Transit in vista delle Olimpiadi invernali del 2026: sono questi, nell’ordine, i tre progetti che, nel bene o nel male, nei prossimi anni trasformeranno il territorio delle Valli di Fiemme e Fassa. Tre progetti a loro modo impattanti, e, di conseguenza, criticati da alcuni comitati locali per le problematiche tecniche, strategiche e ambientali che presentano.
Spiegati in estrema sintesi, il primo si propone il recupero della malga nel cuore della natura incontaminata del Lagorai, al centro di un delicato ecosistema, per farne una struttura ricettiva; il secondo prevede la dismissione dell’ospedale di Cavalese per costruirne uno nuovo, nell’area di Masi di Cavalese, dal costo di ben 280 milioni di euro; l’ultimo, invece, riguarda il sistema per il trasporto pubblico, funzionale anche alle Olimpiadi 2026, sulla direttrice Trento-Fiemme-Fassa, grazie alla creazione di nuove opere infrastrutturali e tecnologiche, corsie riservate per il passaggio dei bus e l’acquisto di nuovi mezzi.
“Tre progetti il cui minimo comune denominatore è il fatto che sono stati calati dall’alto, senza nessun anticipo e nessun coinvolgimento della popolazione locale”, considera Alessandro Caviola, dell’Associazione Vicini al Lagorai, che assieme al Comitato Info B.R.T. ha organizzato per domenica 30 ottobre una “Marcia per Fiemme e Fassa”, allo scopo di informare la cittadinanza sui tre progetti e chiedere alle istituzioni maggiore trasparenza e partecipazione nelle decisioni che coinvolgono il territorio.
Sarà una marcia simbolica e pacifica, senza bandiere politiche, che partirà alle 9.45 da Ziano di Fiemme e si svilupperà quasi tutta lungo la pista ciclo pedonale, durante la quale ci saranno dei momenti di informazione sui vari progetti, ci spiega Caviola: “A Ziano gli amici di Info B.R.T. faranno una breve esposizione sul progetto del Bus Rapid Transit, descrivendo il progetto e le sue criticità, poi arriveremo al Lago di Tesero, dove noi di Vicini al Lagorai ripercorreremo la storia del progetto di Malga Lagorai e della Translagorai, evidenziandone i problemi. Infine, una volta arrivati a Masi di Cavalese, Luigi Casanova, presidente onorario di Mountain Wilderness Italia, affronterà il tema del nuovo ospedale”.
Da anni l’associazione Vicini al Lagorai si impegna nell’informare la cittadinanza sui progetti che impattano sull’ambiente e sul territorio, e se per quanto riguarda la questione della malga l’interesse della cittadinanza non è sempre alto, quando si parla di trasporti o sanità, sono ben di più le persone che si fanno coinvolgere, ma l’informazione rimane scarsa. “Il problema è sempre lo stesso: la maggior parte delle persone non è a conoscenza di cosa comportino questi progetti – prosegue Caviola -. Per esempio, ho sentito persone dire che è molto meglio costruire un ospedale nuovo piuttosto che continuare a buttare soldi in quello vecchio, ma chi fa questo ragionamento non conosce i costi: se fare quello nuovo costa 280 milioni, puntare sul rilancio della struttura esistente ne costa poco più di 40. Per questo la marcia è un atto simbolico per chiedere all’amministrazione coinvolgimento nelle decisioni, ma il nostro obiettivo è soprattutto quello di far conoscere i progetti e i loro costi, sia in termini economici che ambientali, in modo che ognuno si faccia la sua idea, che può essere pro o contro. Invece ci si ritrova sempre a leggere dai giornali di progetti già stabiliti, come è successo con la Translagorai, con il nuovo ospedale e adesso con il B.R.T., senza saperne nulla, e accettare passivamente le scelte della politica”.
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