Il flusso migratorio peruviano ha reso internazionale la devozione al Señor de los Milagros e la processione in suo onore
Il flusso migratorio peruviano, presente in tutti i continenti, ha reso internazionale la devozione al Señor de los Milagros e la processione in suo onore. Anche in Italia, nel mese di ottobre, in diverse città come Roma, Firenze, Milano, Genova, Napoli, Piacenza, Rimini, Macerata e – da alcuni anni – anche Trento e Bolzano, noi cittadini peruviani credenti, fedeli alle nostre tradizioni religiose, organizziamo la festa del Cristo crocifisso.
In queste manifestazioni religiose è coinvolta gran parte della comunità latinoamericana ed italiana, rafforzando così, tramite la condivisione di un'unica fede, la solidarietà e la fratellanza tra i popoli.
L'effige del Señor de los Milagros fu dipinta nel 1651 da Benito o Pedro Dalcòn, uno schiavo angolano, vissuto nel quartiere di Pachacamilla a Lima; dagli albori fino ai nostri giorni il culto al Cristo Moreno si manifesta in un ambiente pieno di fervore e di gioia per la consapevolezza di essere amati da Cristo e far parte di una grande famiglia: la Chiesa universale.
Ottobre, chiamato anche "il mese viola", è per ciascun credente e devoto del Señor de los Milagros un mese di particolare significato perché è un periodo di riflessione, di penitenza, di conversione e soprattutto un periodo di tempo che ci dà la possibilità di approfondire il bello di essere cristiani e seguaci di un Dio vivo e presente.
Inoltre la condivisione di una fede comune ha permesso di creare un’osmosi positiva con i territori di approdo e di accoglienza. La devozione al Señor de los Milagros ha mostrato il volto migliore, più umano, più ricco, dell'immigrazione peruviana, che è una comunità viva, che esprime una fede maturata dentro la Chiesa Latino-americana, carica di istanze di giustizia e liberazione, ma anche pervasa da una forte religiosità popolare, di cui la devozione al Cristo Crocifisso è uno dei segni più belli.
Martin Palacios
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