Nel pomeriggio dell’assemblea diocesana il presidente nazionale di Azione cattolica Matteo Truffelli ha incontrato il Consiglio diocesano di Ac, riunito per l’inizio dell’anno associativo. È stata un’occasione preziosa di ascolto, confronto e incoraggiamento che ha preso l’avvio proprio dalle parole che il vescovo Lauro ha rivolto a tutta la comunità diocesana. Dare valore alla fraternità, prenderci cura della vita l’uno dell’altro, vivere da laici appassionati alla Chiesa, che si spendono per il territorio e si prendono cura della crescita umana e di fede delle persone: questo è il senso dell’Ac, ma anche una risorsa che l’associazione può mettere a disposizione della comunità.

In questo anno in cui in Ac si rinnovano gli incarichi di responsabilità – parallelamente al rinnovo dei Consigli pastorali – ascoltare la realtà in cui viviamo significa vivere pienamente in questo tempo, senza nostalgia o paura, animati da una sana inquietudine che è costitutiva del credente. È la stagione travolgente di Papa Francesco, che ci interpella a fare scelte prioritarie nelle piccole cose quotidiane più che nei grandi sistemi. Essere corresponsabili – si è detto nella sede AC di via Borsieri – è sentirsi sostenuti e accompagnati nel cammino da un’associazione che vive e si nutre di passione ecclesiale, pur tra mille difficoltà legate a quelle stesse problematiche che mettono in crisi la Chiesa e la società, in cui siamo immersi e di cui siamo specchio.

I presidenti delle 21 associazioni parrocchiali e interparrocchiali hanno condiviso con Truffelli i percorsi a volte accidentati dei gruppi, comunicando allo stesso tempo la fedeltà verso le proprie comunità, la varietà dei servizi con cui l’Ac si fa presente sul territorio, la priorità della formazione e la cura verso i propri parroci. Truffelli ha ripreso il tema del ruolo dei laici nelle comunità per ribadire che la missione dell’Ac è dare concretezza all’Evangelii Gaudium nella quotidianità, nella varietà delle età e situazioni di vita, aiutando a rendere più bella, gioiosa e autentica la vita delle persone che abitano le comunità ecclesiali e civili. Come associazione, con stili diversi e nei diversi modi che la realtà e questo tempo ci chiedono.

A.R.