“Sono un bambino con la passione per le piante e fiori. Vorrei sapere qualche notizia sul Cedro del Libano. E mi chiedo anche se la terra dei cumuli fatti dalle talpe nel giardino si può usare per i vasi di fiori”.
Andrea (Rovereto)
Il Cedro del Libano (Cedrus libani) è un albero a grande portamento (cresce fino a oltre 30 metri di altezza) e in Italia è coltivato solo a scopo ornamentale nei parchi urbani o presente nelle ville nobiliari. È una conifera come il pino e l’abete. Ha foglie aghiformi e le sue pigne sono a forma tipica di botticella.
Si chiama Cedro del Libano perché cresce spontaneo e naturale in quella regione e in genere nei paesi del Medio-Oriente. Il suo legno è molto pregiato e paragonabile a quello dell’olivo. Da esso si ricava un olio essenziale ed una resina aromatica detta Libanolo, usati nella preparazione di medicine e cosmetici.
La Bibbia lo cita come l’albero simbolo di saggezza, forza e grandezza. Re Salomone lo scelse per la costruzione del suo splendido trono e per tutte le strutture in legno del grande tempio di Gerusalemme.
In campo militare fu usato dalle grandi civiltà dei Fenici, Assiri e Babilonesi, ma anche dai Greci e Romani per la costruzione delle navi e velieri.
Veniamo al terriccio di talpa. Si tratta di un terriccio che si può facilmente trovare sui prati di montagna, magari durante una salutare passeggiata domenicale. Si ricava dai cumuli di terra molto friabile e soffice sollevata dalle talpe nel corso del loro lavoro di scavo e visitina all’aria aperta durante le notti di luna piena.
La presenza dei cumuli indica la presenza di questi animaletti dalla vita sotterranea che vivono in terreni molto ricchi di sostanza organica. Per questo il cumulo oltre alla friabilità anche molto fertile. Proprio per la sua bontà alla terra di talpa vanno aggiunti una parte di sabbia di fiume lavata, un pò di torba e un pizzico di concime azotato.
È un ottimo substrato per piante annuali (petunia, elicriso, fiordaliso, lupino, astro, pisello odoroso, linaria). Ma anche per rose, phyrus, forsithie, oleandri, calle.
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