È stata inaugurata, negli spazi dell’Urban Center di Rovereto, in Corso Rosmini, la mostra Nonchiamatemimorbo, che racconta – attraverso le foto di Giovanni Diffidenti e le voci di Claudio Bisio e Lella Costa – le storie di quotidiana normalità e coraggio di persone con Parkinson e dei loro caregiver. La tappa è organizzata in collaborazione con l’Associazione Parkinson Trento, assieme al Comune di Rovereto, in prima linea nella cura e nella prevenzione del morbo di Parkinson.
“Abbiamo accolto con gioia la proposta dell’Associazione di portare questa mostra in città” – ha detto l’Assessora Micol Cossali – “È stata l’occasione di farla diventare una mostra della città e per la città. È importante occuparsi del tema a tutto tondo, attraverso il linguaggio della fotografia che, accompagnata dalle voci, riesce a portare l’esperienza delle persone e ad essere efficace, raggiungendo la sensibilità di persone diverse e coinvolgendo l’aspetto emozionale. Se qualcosa ci tocca e ci sta a cuore, allora ce ne prendiamo cura. La mostra, ha ricordato l’Assessora Cossali, sarà visitata da studenti e scolaresche che avranno così modo di conoscere questa realtà.
L’Assessore alle politiche della Salute, Mauro Previdi, ha ricordato l’impegno portato avanti dal Comune per la cura del malattia attraverso il progetto che unisce la Tangoterapia e la fisioterapia: “Chi è affetto da morbo di Parkinson tende ad avere una vita relazionale penalizzata. Cogliendo queste problematiche, già qualche anno fa, abbiamo messo in piedi un progetto, “Tango, una terapia complementare per la malattia di Parkinson”, che porta due principali vantaggi: il primo è che permette una socializzazione, il secondo è che c’è quel contatto fisico che spesso manca in chi ne soffre. Vengono proposte due diverse attività: il tango, organizzato dall’Associazione EMMA, e l’attività fisioterapica più tradizionale, organizzata presso il Centro di Riabilitazione Neurocgnitiva del Cimec, che monitora gli effetti delle due terapie. Con il Tango si riesce ad esempio a tenere una postura in avanti e perfino a indietreggiare, cose normalmente difficili per chi soffre della malattia. Nel primo semestre del 2022, l’attività ha coinvolto circa 20 persone, che si sono dichiarate molto soddisfatte e un percorso completo è previsto tra gennaio e febbraio 2023 con i cicli completi. Il progetto ha ricadute importanti in termini di benessere per le persone e le famiglie coinvolte”.
La mostra è a ingresso libero per tutti e sarò aperta il 21-23 settembre dalle 15.00 alle 19.00, il 24 e 25 settembre dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00, il 28-30 settembre dalle 15.00 alle 19.00, il 1 e 2 ottobre dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Lascia una recensione