Il più anziano prete trentino, don Guigo Avi, si affida ad una memoria ancora strepitosa per raccontare in un prezioso volumetto episodi della sua lunga vita e della sua attività pastorale. “Un gerlo di storia e di Provvidenza” è il titolo che esprime la dimensione della schietta della riconoscenza che riempie questi anni della vita di don Guido nella sua Vigalzano, dove ha donato all'accoglienza dei profughi e di persone in difficoltà la sua casa.

Il gerlo non è solo simbolico: figura in copertina giacchè gli è stato donato dall'indimenticabile Diego Moltrer “Milordo” nel 1997 in occasione del suo 55° di sacerdozio a ringraziamento per la presenza pastorale in val dei Mocheni. Tanti altri sono i parrocchiani di don Avi – compresi quelli della parrocchia trentina di Cristo Re che lo battezzarono col soprannome gradito di “don Torta” (per via delle vendita di dolci a fini di finanziamento della costruenda chiesa) e quanti nel Perginese apprezzavano ancora la sua parola e il suo servizio pastorale.

Nel volume di ricordi anche fotografici passano in ordine cronologiche tantissime vicende che hanno segnato il Trentino (dai bombardamenti di guerra alle processioni storiche), ma anche i confini missionari nell'aiuto alla comunità di Huari in Perù.

“Caro don Guido, sei un pezzo di storia della Chiesa e della terra trentina – scrive l'arcivescovo Lauro Tisi nella presentazione del volumetto che – aggiunge – “raccona la grande avventura di un cristiano cresciuto nella tradizione, ma amico della contemporaneità”. Alla soglia dei cent'anni ha aperto le porte della sua casa ai migranti (a loro darà i proventi del libro) nel ricordo del papà costretto ad emirare in anni difficili.

Un libro, al quale ha collaborato anche lo storico Armando Vadagnini e altri amici didon Guido, che reca anche la riconoscenza della comunità di Pergine attraverso il sindaco Roberto Oss Emer. Pagine e foto che raccontano un secolo di vicende trentine, attraverso gli impegni di un prete generoso e instancabile.