Si e conclusa con l’inizio di settembre, con l’atterraggio presso l’oasi WWF di Orbetello, la 15esima migrazione a guida umana dell’Ibis eremita, una delle specie di uccelli più rara al mondo, estinta in Europa Centrale dalla metà del diciassettesimo secolo.
Il viaggio di questa particolare specie di uccelli migratori era partito il 16 agosto dall’Austria, dal comune di Seekichen and Vallarse, nel distretto di Salisburgo, da dove erano partiti due veicoli ultraleggeri a motore, seguiti da 29 splendidi esemplari di Ibis eremita, accompagnati a bordo dai 2 piloti con le 2 “madri umane” adottive.
L’obiettivo dell’operazione prevede il ripopolamento di una specie a grave rischio estinzione, nell’ambito del progetto europeo Life+ Reason for Hope Bentornato Ibis, che ha attraversato anche i cieli del Trentino Alto Adige. Ostacolo più più duro del viaggio, il passaggio delle Alpi, attraverso il Passo Viezze, a 2246 mt. La singolare e spettacolare pattuglia ha percorso da nord a sud oltre 850 chilometri, per arrivare all’area di svenamento invernale, dove ad aspettare gli Ibis c’è il clima più mite della laguna toscana.
Il processo di reintroduzione è ben preciso: i pulcini, dopo la schiusa della uova, dallo zoo di Vienna vengono allevati a mano dai “genitori umani adottivi“, e imparano a seguire gli ultraleggeri in volo. Apprendimento che tornerà utile a primavera, quando dovranno affrontare il rientro autonomo verso l’area riproduttiva in Baviera. Un piano ambizioso che ha riportato nel loro habitat naturale oltre 160 esemplari, e che in futuro prevede la creazione di 4 colonie autonome in Austria e nel sud della Germania, con una popolazione sufficiente di 350/400 esemplari.
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