All’alba del 4 giugno spirava la nostra presidente dell'Apostolato della Preghiera, Tullia Brentari Pilati. Nonostante i 97 anni, grazie alla forte personalità, continuava a stupirci per la fattiva volontà di servizio nel movimento e nella carità verso tutti coloro che si trovavano nel bisogno. Aveva veramente preso come modello il Sacro Cuore spendendosi tutta: sia per la famiglia che per la comunità.
Conobbe personalmente il trentino Servo di Dio don Eugenio Bernardi (1888-1957), grandissimo promotore dell’Apostolato della Preghiera trentino e perciò, fin da giovane, si prodigò immergendosi totalmente nel movimento, “virtuale sposa” dello spirito che lo animava.
Ne conseguirono anni di feconda presidenza; coadiuvata da altre preziose risorse del nostro movimento trentino (il diacono Tapparelli ed i professori Bailoni e Castagna), si può dire abbia girato per tutto il Trentino, tenendo vivo l’amore al Sacro Cuore attraverso iniziative di preghiera vivificate dall’altro pilastro spirituale del movimento: il sacrificio personale dell’offerta di se stessi, in unione al sacrificio eucaristico si Cristo Gesù.
Nessuno potrà mai contare le telefonate, gli incontri, i ritiri spirituali, le giornate di preghiera e le ore di adorazione di cui era l’animatrice. Tutto le serviva per incontrare le persone ed aveva il dono di riuscire, naturalmente, a rendere sempre più profondo ed umano ogni rapporto intrapreso. “Non si costruisce niente a parole, perché lasciano il tempo che trovano”, perciò nella vita valgono tutte le persone che si rendono disponibili a pagare di persona e con amore.
Noi dell’attuale Consiglio Diocesano dell’Apostolato della Preghiera, l’abbiamo conosciuta quando era già avanti negli anni ed aveva di molto dovuto rallentare le attività per gli inevitabili acciacchi dell’età, ma continuava ad interessarsi motivandoci con determinazione ed entusiasmo. Dalle persone incontrate nell’Apostolato, ci siamo resi conto del lavoro umile e paziente che aveva svolto per cui, fortunatamente per noi, continuiamo ancora oggi a raccoglierne i frutti.
A quasi un mese dalla sua morte, ci sentiamo di poter affermare: si è spenta una lampada della nostra Diocesi, ma che continua ad illuminarci con i suoi riflessi. Pensando alla sua successione, desideriamo che le consegne “silenziosamente” trasmesseci dal suo umile operato, vengano fatte nostre e portate avanti con la stessa diligenza ed impegno.
La notizia della sua dipartita è stata presto condivisa con il Consiglio regionale Triveneto e con il Consiglio Nazionale dell’Apostolato della Preghiera che così ha definito la nostra cara Tullia: “Aperta alla voce dello Spirito e, nonostante i suoi 97 anni, fonte di contagio e di fresco entusiasmo anche per la nuova proposta di cammino spirituale ed adorazione in atto con ‘La via del cuore’ negli ultimi due anni!”
Assieme a tutti gli amici italiani Apostoli della Preghiera, continueremo a sentire la nostra Tullia sempre presente in mezzo a noi, anzi la invocheremo perché dal cielo interceda per il bene del movimento e per la nascita di nuove vocazioni per il nostro apostolato, perchè si aggiungano sempre più apostoli nella Rete mondiale di preghiera del Papa.
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