Prosegue Oriente Occidente, e sul palco arriva il dramma dei migranti nel Mediterraneo

Dopo un primo fine settimana da tutto esaurito, con la seconda serata che si è conclusa con il lungo applauso dedicato ai nove talentuosi danzatori coreografati da Koen Augustijnen e Rosalba Torres Guerrero in Lamenta, prosegue il programma del Festival Oriente Occidente, ricco di appuntamenti di danza e approfondimento, tra cui spicca Naufragio, il lavoro firmato da Roberto Zappalà, uno dei coreografi più importanti in Italia, che arriva a Rovereto con il suo progetto sull’indifferenza delle persone di fronte alle stragi del Mediterraneo.

Il calendario di oggi, lunedì 5 settembre, vede alle 17 l’evento speciale ideato da Alessandro Garofalo: Inaspettate connessioni, alle 18 la compagnia IVONA con la versione site-specific di Manbushona e a seguire Carlo Massari nella seconda sessione di Metamorphosis. Atti di metamorfosi contemporanea. Alle 20.30 il Teatro Zandonai accoglierà la compagnia Massala con Oüm, ultimo lavoro del giovane coreografo rivelazione francese Fouad Boussouf, un’indagine tra i riferimenti culturali delle sue origini nordafricane.

La giornata di domani, martedì 6 settembre, si apre nella sala conferenze del Mart con l’appuntamento alle 17 della sezione Linguaggi, La geopoetica del mondo arabo, in cui Christian Elia, Laila Sit Aboha e Silvia Moresi condurranno il pubblico alla scoperta profonda della cultura legata al mondo arabo con l’intento di decostruire l’immaginario popolare stereotipato legato a questi popoli. Alle 18, Carlo Massari si esibirà nel terzo studio del suo progetto Metamorphosis, Atti di metamorfosi contemporanea, nel quale si confronta – attraverso i toni graffianti e sarcastici del suo teatrodanza – con il tema dell’evoluzione degli esseri umani in esseri cinici, consumisti e iperconnessi, alla costante ricerca di una bellezza patinata che non sappiamo più in quali canoni e forme ricercare. In particolare in Sapiens, in programma proprio domani, Massari – solo in scena – indossa una felpa da rapper con stampe di tagli di carne bovina mandando un monito al consumo smodato di carne, che nel proliferare degli allevamenti intensivi incrina non solo il rapporto uomo-animale ma l’intero ecosistema provocando grande dispendio idrico e notevoli emissioni di gas serra.

Alle 20.30 in scena invece Naufragio con spettatore: Roberto Zappalà mette in scena un duetto che bene racconta il viaggio dei migranti, i naufragi dei barconi, la forza con cui si rimane aggrappati alla vita e provocatoriamente mette in discussione tutti noi, spettatori inermi e a volte indifferenti di queste vicende che accadono a pochi chilometri dalle nostre coste: «Non avrei immaginato che questo lavoro sarebbe rimasto attuale così a lungo» – commenta il coreografo siciliano – «invece ancora oggi, purtroppo, parla al presente». Due danzatori in scena, la musica dal vivo dei Preludi di Bach interpretata dal pianoforte di Luca Ballerini, la voce di Marianna Cappellani, soprano, che intona l’Ave Maria di Charles Gounod costruiscono uno struggente racconto molto attuale che, come suggerisce il titolo preso in prestito dal saggio di Hans Blumenberg, non assolve nessuno. Il viaggio, la fame, la sete, la possibilità della morte si intrecciano a vite destinate a continuare nell’ombra, a confusioni identitarie, a un’accoglienza mai davvero accogliente.

In seconda serata, per il ciclo Tracciare nuove rotte, in scena nell’autorimessa del Mart (piano – 2) Pietro Marullo con Arance / avoid shooting blacks, performance allestita in versione site specific: cinque interpreti attraversano una narrazione non lineare fatta di immagini che si imprimono nella mente dello spettatore con una portata allegorica e metaforica. Avvolto dal suono, lo spettatore si trova di fronte a una sorta di favela alle porte d’Europa dove il pensiero dei migranti che la abitano è accolto da singole parole proiettate sul fondale. Nella plasticità dell’insieme, nella poesia scaturita dagli oggetti e dai corpi, si colgono le dinamiche negate di rispetto e umanità tra due continenti storicamente legati e affacciati sullo stesso mare: Europa e Africa.

I biglietti sono disponibili online al sito orienteoccidente.it e l’acquisto online è supportato da una Infoline a cui si potranno richiedere informazioni e consulenza per l’acquisto da sito (0464016576 e biglietteria@orienteoccidente.it). La biglietteria del Festival è allestita in Corso Rosmini 58 (piano terra) a Rovereto ed è aperta ogni giorno, da lunedì a domenica, dalle 11 alle 15 e dalle 16 alle 20. Non è possibile acquistare i biglietti nei luoghi di spettacolo, ma l’acquisto sarà sempre possibile online fino a cinque minuti prima di ogni performance.

 

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