Bocciato il Ddl celiachia, per l’AIC trentino “un’occasione persa”

Foto Facebook Associazione Italiana Celiachia – Trentino

Tra le proposte bocciate dalla Quarta Commissione del Consiglio provinciale trentino, che si è riunita nel pomeriggio di martedì 30 aprile, anche il testo del consigliere di Futura Paolo Zanella che puntava alla modifica delle leggi vigenti in tema di alimentazione per le persone celiache. Il ddl, respinto con 3 voti favorevoli e 3 contrari, secondo Zanella rappresentava “una proposta migliorativa dell’esistente, concentrandosi sulla sicurezza alimentare che attualmente non è garantita al 100%”. Per la maggioranza invece le questioni contenute nella proposta sono già previste e coperte da altri provvedimenti, che già mirano ad aumentare la presenza ed offerta sul territorio di proposte per clienti affetti da celiachia, mentre gli esercenti sarebbero già sufficientemente attenti e sensibili alla sicurezza: creare ulteriore burocrazia potrebbe ad avviso dell’assessora, compromettere il grande lavoro già svolto sul tema.

Non è dello stesso avviso però la sezione trentina dell’AIC, l’Associazione Italiana Celiachia, che definisce “incomprensibile la bocciatura del disegno di legge“, in quanto “il DdL rappresentava una integrazione della legge provinciale in materia di celiachia e richiedeva qualche ottemperanza in più per quanto riguarda la possibilità di un locale di introdurre una linea senza glutine all’interno del proprio menù, chiedendo di inserire all’interno dell’HACCP una parte dedicata alle manovre per le preparazioni senza glutine; un corso di aggiornamento periodico per il personale; una notifica all’azienda Sanitaria di avvio della linea senza glutine”.

AIC Trentino evidenzia come, dopo “un inizio promettente in prima lettura, pian piano sono emerse sempre maggiori resistenze, non solo da parte dei ristoratori (associazioni di categoria) e degli assessorati competenti, ma anche di APSS. Con la decisione finale di respingere il DdL, la Giunta ha di fatto confermato l’atteggiamento di sottovalutazione del problema che già aveva mostrato in occasione di precedenti incontri avuti in passato con AIC Trentino. Prendiamo atto con rammarico che per l’assessore Failoni, gli esercizi di ristorazione in Trentino, “con attenzione quasi maniacale”, sarebbero già tutti perfettamente in grado di garantire la sicurezza alimentare per le persone celiache, e che per l’assessora Segnana, che dovrebbe considerare la questione un problema di tutela della salute, chiedere più formazione e protocolli più tutelanti, sarebbe solo un aggravio burocratico”.

A conferma della tesi, l’associazione porta i risultati di un recente sondaggio, “dai quali si evince che rimane elevato il rischio di mettere in atto procedure non corrette nella preparazione di pietanze senza glutine, a discapito della salute del celiaco, anche per bar, pizzerie e ristoranti che dichiarano di aver avuto in passato una formazione sull’argomento”.

“Nonostante questa occasione che noi riteniamo persa per la tutela dei diritti e della salute delle persone celiache, la nostra Associazione rimane sempre disponibile a lavorare, ancora con più impegno, per migliorare l’offerta senza glutine e la conoscenza sulle diete speciali nella nostra provincia”, conclude il comunicato dell’AIC, sezione di Trento.

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