Prosegue il percorso per San Romedio Patrimonio mondiale Unesco

Foto: Archivio ufficio stampa Pat

Con l’incontro tra il vicepresidente e assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione della Provincia Tonina e i sindaci di Predaia, Romeno e Sanzeno, nonché con il priore del Santuario, padre Giorgio Silvestri, prosegue il percorso di candidatura all’iscrizione nel Patrimonio mondiale Unesco del Santuario di San Romedio.

Un percorso impegnativo, complesso e non scontato, in quanto, come è stato spiegato dall’Ufficio Unesco del MiBac, ogni Stato membro può presentare una sola candidatura all’anno, di tipo culturale o naturale, e di conseguenza la valutazione fatta è sempre più stringente e severa, e richiede di unire l’eccezionale valore universale al carattere di novità, ovvero di tassello mancante nella Lista del Patrimonio mondiale, come richiesto dalle Linee guida.

Se quindi, al momento, non è portata avanti la candidatura del Santuario trentino, ciò non esclude di proseguire nel percorso, ha sottolineato Tonina. Spetta infatti alla Provincia riformulare la proposta, che non può essere limitata al complesso religioso e al suo contesto, ma dovrà essere ampliata al contesto di riferimento e al paesaggio culturale, in quanto il fenomeno dell’architettura religiosa isolata anche in ambiente montano sembra già fortemente rappresentato nella Lista.

La proposta di candidatura del Santuario di San Romedio per l’iscrizione nel Patrimonio mondiale Unesco, avviata sulla base di una mozione del Consiglio provinciale del novembre 2020, ha seguito gli approfondimenti finalizzati alla richiesta di iscrizione nella Lista propositiva dello Stato italiano. La richiesta di inserimento del Santuario, secondo una proposta che comprende il complesso religioso e la relativa forra, è stata presentata all’inizio di quest’anno alla Commissione Nazionale italiana per l’Unesco, evidenziando come questa soddisfi i criteri IV “Costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico o di un paesaggio che illustri uno o più importanti fasi nella storia umana”, V “Essere un eccezionale esempio di insediamento umano tradizionale, uso del suolo che è rappresentativo di una cultura, o interazione umana con l’ambiente soprattutto da quando è diventato vulnerabile sotto l’impatto di cambiamenti irreversibili”, VI “Essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie dotate di un significato universale eccezionale”.

La Provincia sta acquisendo tutti gli elementi, anche mediante il confronto con le Amministrazioni territoriali coinvolte, per una riformulazione della proposta, coinvolgendo tutti i soggetti di riferimento del territorio, e provvederà a relazionare alla competente Commissione.

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