Sono triplicati, se non addirittura quadruplicati i costi delle bollette legate all’energia a carico di bar, ristoranti, pizzerie, pub, al pari di quando accade per negozi, alberghi, uffici e altre attività del terziario, diventando insostenibili all’interno del bilancio aziendale così come per le famiglie, e mettendo a rischio la tenuta stessa delle attività se il trend dovesse continuare o, come molti analisti ritengono, addirittura peggiorare in vista dell’autunno.
Per questo anche in Trentino l’Associazione Ristoratori del Trentino e l’Associazione pubblici esercizi del Trentino promuovono l’iniziativa di FIPE, la federazione italiana dei pubblici esercizi, “Bollette in vetrina” che mira a sensibilizzare clienti, opinione pubblica e istituzioni sulla situazione insostenibile esponendo la differenza tra gli importi del 2021 e quelli del 2022.
“Aderiamo convintamente – spiega la presidente dell’Associazione dei pubblici esercizi Fabia Roman – perché anche presso i nostri associati la situazione è diventata intollerabile: questa esplosione di costi mette in difficoltà la stessa sostenibilità economica delle aziende con la prospettiva drammatica di dover chiudere a breve. Sappiamo che questi rincari sono dovuti a speculazioni internazionali e l’intervento dei governi è tutt’altro che semplice, però crediamo che sia doveroso mettere in pratica ogni tipo di intervento che alleggerisca la pressione sulle imprese e sulle famiglie”.
“Per sostenere questi costi – commenta il presidente dell’Associazione ristoratori Marco Fontanari – non solo è necessario adeguare i listini ma bisogna anche aumentare i coperti serviti quotidianamente: un aumento impossibile perché l’inflazione si sta facendo sentire anche sui bilanci delle famiglie. Le bollette che arrivano in questi giorni sono insostenibili: sul lungo periodo molte imprese saranno costrette ad abbassare la serranda, con una serie di ripercussioni pesanti sull’economia e sulla società. Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica ma anche le istituzioni locali, provinciali e nazionali affinché si adoperino senza indugiare per mettere in campo strumenti che permettano di anestetizzare questi rincari folli”.
“Non è da ieri – dichiarano Roman e Fontanari – che le nostre associazioni assieme a Confcommercio Trentino si occupano di questo problema: solo a febbraio scorso siamo scesi in piazza a Trento, Rovereto ed Arco ed abbiamo chiesto ai soci di spegnere simbolicamente le luci delle vetrine per un’ora. Sempre nei mesi scorsi abbiamo promosso un sondaggio e una campagna informativa per comprendere le esigenze dei nostri associati in tema. Oggi ci uniamo a chi chiede al governo di adoperarsi per fissare un tetto al prezzo del gas, per estendere e ampliare il credito di imposta per le imprese del settore, per introdurre misure che taglino drasticamente i costi energetici a carico delle imprese: il rischio è bruciare completamente la ripresa di questi mesi e mettere a rischio l’esistenza stessa di molte aziende del settore. D’altra parte chiediamo responsabilmente ai colleghi di attuare un’attenta gestione dei propri consumi, intervenendo dove possibile: chiediamo, altresì, comprensione ai nostri clienti se troveranno qualche luce in meno o un’atmosfera meno accogliente ma vogliamo anche noi fare la nostra parte per essere responsabili e ridurre i consumi laddove sia possibile in questo momento di difficoltà”.
Le locandine per aderire all’iniziativa sono disponibili sul sito www.unione.tn.it
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