“E' molto più facile parlare di Dio che non parlare con Dio”. Cita papa Benedetto l'arcivescovo Lauro nell'omelia nella S. Messa a conclusione dell'Anno Accademico 2015/2016 dello Stat, lo Studio teologico di Trento diretto da monsignor Giulio Viviani. Lo fa davanti agli studenti, laici e seminaristi, e al corpo docente, riuniti lunedì 23 maggio nella chiesa del Seminario diocesano. Celebrazione di fine anno, con davanti però le fatiche degli esami e la prospettiva festosa della prossima ordinazione presbiterale di due seminaristi e un frate francescano. “La teologia, affinché non corra il rischio di essere terreno di parole vuote, deve aiutare a farci comprendere e ad alimentare il valore della speranza”, ha caldeggiato l'ex studente Lauro, mostrandosi quasi a disagio nei panni di vescovo davanti ai suoi stessi professori dei primi anni Ottanta. Per due di loro, il catecheta padre Matteo Giuliani e il biblista don Lorenzo Zani, una menzione particolare: “Dovrebbero stare al mio posto – ha simpaticamente concluso monsignor Tisi – ma le cose sono andate così. Grazie per quello che mi avete dato e continuate a dare!”.
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