La notorietà del Lago di Tovel è certamente attribuibile alla particolarità delle acque, di colore rosso intenso, che nel periodo estivo caratterizzava la sua parte sud occidentale. Questo fenomeno naturale, dovuto alla fioritura di alcune alghe ancora presenti nel lago, non si verifica più dal 1964. I risultati delle ricerche avviate per scoprire il mancato arrossamento del lago sono documentate nella relazione del progetto SALTO degli anni 2001-2004 (Studi Trentini – Acta Biologica. Supplemento 2 – 81/2004). Ma il Lago di Tovel custodisce un altro importante tesoro: una foresta sommersa. Essa consiste in un cospicuo numero di tronchi d’albero, una parte coricati ed un buon numero ancora radicati nel terreno, distribuito soprattutto nella parte nord occidentale del lago.
Da circa un decennio una equipe composta da subacquei, geomorfologi e archeologi, oggi riunita sotto il nome di “Tovel fellowship underwater research”, presieduta dall’arch. Tiziano Camagna, si occupa della georeferenziazione, del censimento e della indagine dendrocronologica della foresta sommersa. Le periodiche immersioni subacquee sono finalizzate alla raccolta di campioni di legno che, con la consulenza del laboratorio di dendrocronologia del CNR IBE di S. Michele all’Adige, permettono una precisa datazione dell’età degli esemplari sommersi. Composta principalmente da abeti e faggi, la foresta che si trova in fondo al lago ha trovato la morte per asfissia, dovuta al repentino innalzamento del livello dell’acqua del lago in seguito ad una frana che ha alzato la soglia di deflusso dell’emissario. Gli studi dendrocronologici, attraverso il riconoscimento degli anelli di accrescimento degli esemplari studiati e la comparazione con le serie di riferimento nazionali, riescono a identificare con altissima precisione le date di nascita e morte delle piante campionate.
La fine vita delle piante radicate in fondo al Lago di Tovel fa riferimento all’anno 1597, data in cui si verificò l’innalzamento del livello delle acque. Questa potrebbe essere la data della nascita del Lago nell’aspetto che oggi vediamo; prima di questa data era probabilmente poco più di una piccola pozza d’acqua. Ora nel punto più profondo misura 40 m. Dal posteggio a pagamento l’itinerario sale al bivio della stradina che costeggia il lago. Prendendo a sinistra si scende ad una piccola spiaggia e con un ponticello di legno si attraversa il Torrente Tresenga, emissario del lago. Il sentiero dapprima corrisponde al SAT 339, che si abbandona presto. Il sentiero del Lago di Tovel (C03) prosegue lungo il suo perimetro, ora salendo leggermente di quota per superare la scoscesa riva sudest. Raggiunta la Spiaggia Bianca è possibile salire in pochi minuti alla Cascata del Rislà. Tornati in riva al lago, il sentiero diventa una stradina sterrata che costeggia la Baia Rossa ed in breve raggiunge il Centro Visitatori Tovel. Da questo punto alcune indicazioni aiutano a raggiungere la chiesetta della Madonna della Neve. Ritornati verso la sponda del lago si continua lungo la stradina che conduce brevemente al punto di partenza. Il percorso può essere effettuato anche in senso contrario.
TOVEL – lunghezza 4,4 km, dislivello + 40 m, durata 1.30/2 ore
Punti di interesse:
CENTRO VISITATORI TOVEL È un piccolo museo gestito dal Parco Naturale Adamello Brenta che racconta la storia del lago e delle ricerche scientifiche che hanno studiato le sue caratteristiche.
CASCATA DEL RISLÀ Il Torrente Rislà è tra gli immissari del lago quello più evidente ed il suo conoide ha formato la Spiaggia Bianca.
CHIESETTA MADONNA DELLA NEVE È una piccola costruzione con portico aperto sui tre lati. Inaugurata nel 1967 è stata oggetto di ristrutturazione nel 2011.
NATURA ALPINA Rivista della Società di scienze naturali del Trentino e del MUSE-Museo delle Scienze – vol.72, n.3-4, 2021. Numero monografico sul Lago di Tovel e la foresta sommersa.
Lascia una recensione