Stop ai treni sulla ferrovia della Valsugana. Da domani, mercoledì 24 agosto, i collegamenti su quella tratta saranno garantiti esclusivamente con pullman sostitutivi.
“Lo stop ai treni è stato imposto da un anomalo consumo dei bordini delle ruote“, comunicano da Filt Cgil, aggiungendo che si tratta di “un problema che si constata da alcuni anni. In sostanza si verifica una maggiore usura delle ruote rispetto ai parametri sempre usati per la manutenzione: normalmente è necessario intervenire con manutenzioni dopo i 65mila chilometri percorsi, oggi l’usura non consente di andare oltre gli 8mila chilometri e la riprofilatura delle rotaie con il treno “grizzly” non sta dando i risultati sperati. Negli ultimi mesi la situazione è ulteriormente peggiorata e ad oggi non se ne conoscono le cause. Quel che è certo è che, anche per la carenza dei pezzi sostitutivi, diventa complesso sistemare o sostituire le ruote”.
Franco Pinna, segretario provinciale della Filt, lancia l’allarme: “Siamo molto preoccupati in vista di settembre quando, con la ripresa delle scuole, dovranno essere attivati maggiori collegamenti”.
“Ad oggi né Trentino Trasporti né Trenitalia hanno fornito spiegazioni sulle possibili cause – comunica Filt Cgil – e anche tra i lavoratori c’è preoccupazione e stanchezza per questa situazione di incertezza”.
Con lo stop ai treni, la situazione lavorativa subirà importanti ripercussioni. “La quasi totalità del personale viaggiante della Valsugana lavora a ritmi ridottissimi – spiega Pinna – con conseguenze pesanti anche sulle buste paga. Il problema è che nessuno si sbilancia. Lo scorso anno si è verificata una situazione analoga, poi tutto è tornato apparentemente alla normalità. Quest’anno il problema sembra destinato a protrarsi anche per le difficoltà nel reperire i pezzi sostitutivi. Abbiamo chiesto un incontro con l’assessore Mattia Gottardi e con il direttore generale di Trentino Trasporti per capire cosa intendono fare. Ad oggi nessuno ha risposto alle nostre richieste”.
È Trentino Trasporti che gestisce la tratta della Valsugana, gestendo i treni e il personale viaggiante. La rete ferroviaria dell’intera tratta, invece, è gestita ed è di proprietà di RFI.
Nei prossimi anni sono previsti importanti investimenti, come l’elettrificazione della ferrovia e i treni ad idrogeno. “Se già adesso si fa fatica a venire a capo dei problemi – prosegue Pinna – perché la Provincia di Trento non acquisisce la gestione della ferrovia della Valsugana in luogo di RFI? Questa situazione a metà non consente una gestione efficace delle problematiche e temiamo si possa solo peggiorare in futuro anche a fronte degli importanti investimenti, sulle cui ricadute concrete la Provincia e Trentino Trasporti non avranno mai pieno controllo perché la rete non del tutto provinciale. Si pensa a realizzare nuovi collegamenti ferroviari e intanto si fa fatica a far funzionare quelli che esistono da sempre”.
Il sindacato è preoccupato per le ricadute sui lavoratori. “Vorremmo un confronto franco sui piani della Provincia e di Trentino Trasporti. Ci sono lavoratori fermi da mesi a cui nessuno dice nulla. Servono garanzie a breve e per il prossimo futuro”, conclude con amarezza il segretario della Filt trentina.
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