Triplice appuntamento di Pentescoste per la Chiesa trentina: sabato sera, nella tradizionale veglia con le associazioni e i movimenti ecclesiali, svoltasi in un ascolto attento della Parola, l'arcivescovo Tisi ha richiamato al vaore dell'unità e della valorizzazione dei carismi dati oggi alla Chiesa. Il respiro ecumenico si è avvertito nella celebrazione di lunedì sera al Vigilianum con un momento di preghiera condiviso dalle varie riflessioni. Domenica, invece, al centro della solennità in Duomo tre giovani del seminario diocesano presentatisi con il rettore e la comunità di corso Tre Novembre per il rito di ammissione come aspiranti al sacerdozio: Devis Bamhakl, 44 anni della parrocchia di San Vigilio di Moena (una vocazione adulta, in passato ha lavorato in Polizia), Nicola Bortolotti, 23 anni, della parrocchia dell’Immacolata Concezione di Vigo Meano, Giovanni Moser, 21 anni, della parrocchia della Visitazione di Maria Santissima a Gardolo.
A loro, prima di consegnate il Vangelo e ascoltare il loro impegno, mons. Lauro ha presentato la Pentecoste, caratterizzata dal dono delle lingue, come la festa della vera grande Parola: Gesù Cristo è stato la Parola del Padre, ci ha mostrato in atteggiamenti e gesti la meravigliosa umanità di Dio.
“L'unico consiglio che posso darvi – ha detto ai tre aspiranti al sacerdozio – è non anteporre nulla alla splendida umanità di Dio; conoscetela e seguitela attraverso l'esperienza di Gesù e così la potrete donare anche agli altri; non formatevi nella prospettiva di diventare dei funzionari del sacro o stanchi gestori di un'organizzazione pastorale ma come persone autentiche che sono alla ricerca ossessiva della gioia del Vangelo. Buon cammino!”
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