È nato un sentiero particolare e innovativo, il “Sentiero della Fotografia”, che attraversa la Val di Sole e il Parco Nazionale dello Stelvio. I 12 scatti di un grande autore, il francese Jérome Sessini, sono stampati in formato gigante e inseriti in enormi cornici in legno locale, e accompagnano il camminatore lungo le stradine di montagna tra i 700 e i 2mila metri di altitudine.
“Il Sentiero della fotografia rappresenta un progetto innovativo – spiega Luciano Rizzi, presidente dell’Apt Val di Sole, promotrice, insieme ai comuni del territorio, del progetto che è stato realizzato dall’impresa culturale Suazes con la collaborazione di Magnum Photos e del Castello del Buonconsiglio e Canon – che incarna perfettamente il nostro impegno per rendere la cultura elemento strategico per lo sviluppo del turismo”.
La mostra è stata inaugurata ieri, martedì 2 agosto, alla presenza degli assessori provinciali alla cultura e al turismo. Tra le foto ci sono un maestoso ghiacciaio alpino che ha sullo sfondo i teloni che lo proteggono dai pericolosi raggi estivi; una diga d’alta quota che raccoglie l’acqua per fornire energia rinnovabile a un’intera valle. E insieme ad esse ci sono molte altre inquadrature che descrivono, con tutta la potenza delle immagini, la realtà e la vita della nostra montagna.
Jérome Sessini ha lavorato per raccontare molti conflitti in Medio Oriente, la violenza legata alla droga nelle strade del Messico, le proteste antigovernative in Ucraina, la crisi degli oppioidi negli USA e la condizione delle minoranze indigene in Cambogia, brand ambassador di Canon.
Sessini è arrivato in Val di Sole per una residenza durata una settimana, con l’obiettivo di raccontare la montagna da diverse angolature, valorizzandone il patrimonio umano, svelando storie, tradizioni, impegno, scelte di vita e visioni per il futuro.
“Sono nato e cresciuto nell’est della Francia – ha raccontato Sessini -, nel dipartimento di Vosges, un luogo montano. Ho iniziato da autodidatta a 20 anni fotografando i paesaggi e le persone delle mie terre. Questo lavoro in Val di Sole mi ha permesso di lavorare in un contesto che è parte integrante della mia vita e che conosco bene: la forza e il silenzio delle montagne. Ha rappresentato un vero e proprio ritorno alle origini“.
Il “Sentiero della fotografia” rappresenta un progetto unico nel suo genere. Le fotografie di Sessini – 11 in bianco e nero e una a colori – ci forniscono una nuova lettura di queste montagne. Foto non urlate e appariscenti, ma silenziose, che cercano di entrare in sintonia con la sostanza del vivere in alta quota e dei tempi annessi.
Coloro che s’imbatteranno, in maniera più o meno consapevole, in queste fotografie, saranno accompagnati a leggere in maniera più intima le montagne che amano. Il Sentiero sarà individuabile grazie ad una mappa realizzata per l’occasione e al sito www.ilsentierodellafotografia.eu che offrirà anche materiali extra per approfondire il progetto.
“L’intento di questo progetto – spiega il curatore Marco Minuz – non è solo quello di leggere un territorio sotto nuovi punti di vista, ma favorire, negli stessi contesti dove sono nate le fotografie, un’educazione al vedere, all’osservare e a riflettere sul valore del vivere in montagna e riflettere sulle sfide di questi territori. Il lavoro di Jerome, così silenzioso, s’integra perfettamente nel contesto montano e favorisce la consapevolezza dei luoghi”.
La 13esima postazione dedicata alle “persone della vallata” è allestita presso la cappella del Castello di Caldes, arricchendo così il percorso espositivo della mostra “Vivere in alto – Uomini e montagne dai fotografi di Magnum, da Robert Capa a Steve McCurry”, aperta al pubblico fino al 9 ottobre prossimo. Un percorso che racconta vari aspetti del delicato rapporto dell’uomo con la montagna tramite le fotografie dei membri dell’Agenzia Magnum Photos.
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