Nell’anniversario dei 50 anni dalla morte del ferrarese Achille Funi il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, presieduto da Vittorio Sgarbi, ne omaggerà la memoria: Ferrara collaborerà con un proprio prestito di opere e delineando nuove scoperte e nuovi percorsi attraverso i suoi dipinti, grazie alla collaborazione dello storico dell’arte Lucio Scardino.
Achille Funi è uno dei più grandi affreschisti italiani del ‘900, è stato maestro di artiste internazionali oggi apprezzatissime come Leonor Fini e Felicita Frai, è l’autore, tra le altre cose, dell’affascinante ciclo pittorico della sala dell’Arengo di palazzo Municipale, giudicato uno dei più begli esempi di decorazione novecentista in Italia.
L’Amministrazione ferrarese ha dato il via libera, su proposta dell’assessore Marco Gulinelli, anche al prestito dell’opera di un altro artista ferrarese, Gaetano Previati: si tratta del celebre dipinto del 1909, a sfondo dantesco “Paolo e Francesca” – appartenente al Museo dell’Ottocento di Ferrara – per la partecipazione alla rassegna dal titolo “Futurismo. Nascita di un’avanguardia”, organizzata dalla Fondazione Bano-Palazzo Zabarella a palazzo Zabarella di Padova, dal 1 ottobre 2022 sino al 26 febbraio 2023.
“Il prestito di opere e il contributo a mostre esterne è una forma di collaborazione ma anche uno strumento per la promozione dell’arte ferrarese in Italia e nel mondo, che delinea il prestigio, l’orizzonte vasto e il respiro internazionale degli autori figli della nostra terra”, dice l’assessore Gulinelli.
Le tre opere di Funi che traslocheranno momentaneamente a Rovereto sono: “Ritratto della sorella” (1921), “Autoritratto con la madre e la sorella” (1924), “Mia madre” (1921). Saranno esposte nei prossimi mesi alla rassegna dal titolo “Achille Funi (1890 – 1972). Il volto, il mito“, curata da Nicoletta Colombo, massima esperta dell’autore e Daniela Ferrari, conservatrice del Mart.
Lascia una recensione