Eravamo quattro amici… Un mercoledì sera con il coro Tridentum

I cantori del coro Tridentum provengono da tutto il Trentino

Trepidazione. La percepisci, entrando nella sala prove ospitata nella Casa delle associazioni in via Bronzetti, a Trento. Il Coro Tridentum vi coabita con il Coro Dolomiti. Senza rivalità. è un modo per dividere le spese. È mercoledì sera e, come tutti i mercoledì, i coristi si ritrovano per le prove. “Siamo ‘quei del mercol’, davvero”, dice il maestro Stefano Vaia, che insieme al presidente del sodalizio, Danilo Vesco, fa gli onori di casa.

Vaia anche questa sera si è sciroppato tutti i chilometri che separano Trento dalla valle di Fiemme, da Masi di Cavalese, dove abita, per l’esattezza. Vesco viene da Spera, nel comune di Castel Ivano, in Valsugana, dove il coro ha mosso, nel 2017, i primi passi. Erano pochi amici, inizialmente, poi, via via, col passaparola, prevalentemente, il gruppo si è allargato, coinvolgendo altri amici con la passione per il canto popolare. Ora sono 35 e la sala prove risuona delle voci nei diversi dialetti valligiani.

Il sodalizio aveva cominciato a togliersi qualche soddisfazione, esibendosi anche in trasferta, fuori confine, in Austria: a Matrei, a pochi chilometri dalla cittadina di Lienz, nel 2019 e l’anno prima a Hard, nel distretto di Bregenz, nel Vorarlberg. “Con l’esplodere della pandemia l’attività ha subito un rallentamento”, osserva con una nota di rammarico il maestro Vaia. Ma con il graduale venir meno delle restrizioni il coro è tornato a cantare in pubblico, come nel dicembre 2021 a Scurelle con il concerto di Natale. Esibizioni che hanno rafforzato il gruppo e motivato i coristi, il cui impegno è notevole: caratteristica peculiare del Coro Tridentum è la varietà della provenienza dei coristi, che arrivano ogni mercoledì da diverse valli del Trentino (e non solo): il nome infatti vuole rappresentare la provenienza di cantori da tutto il Trentino.

Occorre davvero molta passione per il canto, per lasciare la famiglia, la sera, dopo una giornata di lavoro, e per scendere a Trento per le prove, percorrendo magari un’ora di viaggio. “Lo facciamo volentieri, non è mai un peso, perché ci troviamo bene assieme e desideriamo costantemente migliorare il nostro livello tecnico, ma anche consolidare l’amicizia reciproca. E le famiglie lo capiscono e… sopportano”, dicono Vaia e Vesco.

Una delle opere dell’artista tirolese Margit C. Egg

Proprio questa passionaccia ha fortemenete colpito l’artista tirolese Margit C. Egg, figlia di un operaio delle ferrovie di origine trentina, che ritrovando le sue radici valsuganotte ha conosciuto anche il Coro Tridentum e ha potuto apprezzarne lo spirito interpretativo; è nato così un rapporto di amicizia che ha spinto l’artista a realizzare una serie di quadri battezzata “Canto”. Realizzati con sicura tecnica iperrealista, rappresentano vivamente lo spirito dei coristi, costantemente alla ricerca di creare qualcosa di nuovo, di perfezionare le sonorità e l’armonia corale, attraverso l’impegno e la costanza. Le opere di Margit Egg si sono potute ammirare nel pomeriggio di sabato 4 giugno al Palarotary di Mezzolombardo, dove il Coro Tridentum si è presentato al suo pubblico, dopo due anni di pandemia. .

Il coro tornerà ad esibirsi l’11 giugno a Matrei, al santuario Maria Waldrast uno dei luoghi di culto di Maria più antichi del Tirolo. Per seguirne le esibizioni, suggeriamo di consultare di tanto in tanto la pagina Facebook del coro.

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