I giovani delle Pro Loco di Giovo, Cembra e Grumes hanno deciso di rispondere al messaggio lanciato a marzo da 150 ragazzi in piazza San Carlo a Torino, su proposta del gruppo musicale Eugenio in Via di Gioia, con la gigantesca scritta “Ti amo ancora”, fatta con i gessetti colorati per dichiarare il proprio amore alla terra. I ragazzi cembrani che hanno dato vita all’iniziativa Diffusori d’ambiente, hanno infatti risposto ai coetanei torinesi con il flash mob, che ha portato alla realizzazione della scritta “Anche noi ti amiamo ancora” nel piazzale vicino al polo scolastico, in una forte dichiarazione d’amore per il proprio pianeta.
Un progetto, quello dei Diffusori d’ambiente, realizzato grazie al sostegno del Piano Giovani di Zona, che porterà all’organizzazione di 3 spettacoli di teatro diffuso che affronteranno temi quali l’ecosostenibilità, l’impatto ambientale e il consumismo, per sensibilizzare le nuove generazioni sul futuro della nostra terra. Il progetto mira a sperimentare un nuovo format per approfondire tematiche di attualità, riconoscendo il grande valore che sta dietro la cultura, che con incisività e forza riesce a trasmettere importanti messaggi di carattere economico, politico e sociale. In questo senso un’attività come il teatro diviene una pratica culturale con un grande significato sociale ed educativo per la crescita di cittadini consapevoli e ci fa tornare a rivivere spazi pubblici di dialogo come strade e piazze.
Gli appuntamenti in programma
10 giugno ore 21.00 Grumes – piazza del Dos – “Mi abbatto e sono felice”, un monologo a impatto ambientale “0”, autoironico, dissacrante, che vuole far riflettere su come si possa essere felici abbattendo l’impatto che ognuno di noi ha nei confronti del Pianeta. “Mi abbatto e sono felice” non utilizza energia elettrica in maniera tradizionale. Si autoalimenta, grazie allo sforzo fisico prodotto dall’attore e da una bicicletta in scena. La felicità dell’uomo occidentale pare essere direttamente proporzionale a quanto produce e quanto consuma: producendo si ottiene denaro e più denaro si possiede, più si consuma e ci si sente felici. Siamo certi di questa affermazione?
18 giugno ore 21.00 Verla – portico via Principe Umberto – “Blue Revolution“, l’economia ai tempi dell’usa e getta di Alberto Pagliarino. Un one man show che unisce tre storie – la storia dell’economia dell’usa e getta, il dramma dell’inquinamento da plastica dei mari e la vicenda del giovane imprenditore Tom Szaky – per proporre una nuova visione del rapporto tra produzione, consumo e ambiente. Lo spettacolo racconta come un’idea, nata dall’abuso e fraintendimento di una celebre frase di Adam Smith – “Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo il nostro pranzo, ma dalla cura che essi hanno per il proprio interesse” – abbia fondato la visione neoliberista che ha limitato la durata delle lampadine e riempito di scarti il Pianeta.
24 giugno ore 21 Cembra – luogo in fase di definizione – “Il Grande Carrello“, la verità dietro gli scaffali di Claudio Morici. In Italia il 70 per cento degli acquisti alimentari avviene in un esercizio della grande distribuzione organizzata. I supermercati hanno un ruolo primario nella vita di tutti noi. Ma da dove arriva il cibo che vendono? Chi ne decide il prezzo e la disposizione sugli scaffali? Perché c’è un certo prodotto piuttosto che un altro? Che danni produce la cosiddetta “guerra degli sconti”? Fabio Ciconte e Stefano Liberti rispondono a queste ed altre domande nel libro “Il Grande Carrello” (Laterza, 2019) che diventa ora uno spettacolo teatrale dello scrittore e performer Claudio Morici. Un’indagine comica e serissima che scompone e mette a nudo la realtà dietro gli scaffali. Un viaggio in un mondo che è parte integrante della nostra vita e che la influenza molto più di quanto pensiamo. Con l’obiettivo di informare su questioni fondamentali ma anche di suscitare reazioni che, mai come in questo caso, potremmo definire “di pancia”.
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