“Ahi, quanta gente ha vista | venir giù, lasciare il tetto, | per l’onta subita a Caporetto! | Profughi ovunque! Dai lontani monti | venivano a gremir tutti i suoi ponti!” Con queste parole Giovanni Ermete Gaeta descriveva la triste sorte dopo la battaglia di Caporetto. Oggi per la diciannovesima tappa del Giro d’Italia i corridori attraversano i territori giuliani, passando proprio per Caporetto, con addirittura uno sconfinamento in territorio sloveno.
178 km da Marano Lagunare fino al Santuario di Castelmonte. 178 km per provare un attacco alla maglia rosa. Tuttavia il Gruppo lascia correre la fuga che prende un vantaggio considerevole. Tonelli, Vendrame, Schmid, Bouwman e Valter hanno una gamba migliore rispetto a tutti gli altri attaccanti di giornata. I cinque corridori si giocano, quindi, la vittoria di tappa sulle ultime rampe di Castelmonte. La volata per la tappa viene vinta da Bouwman, che ha cementificato in questo modo la maglia azzurra. Nell’ultima curva a 100 m dal traguardo, infatti, ad uscire dal parapiglia per tenere la testa del gruppetto è proprio l’olandese della Jumbo Visma, mentre i suoi diretti avversari sono costretti a frenare e lasciargli praticamente la vittoria.
In ottica di classifica generale Carapaz difende la sua maglia rosa sia dagli attacchi di Hindley, sia dagli attacchi di Landa. Domani, quindi, ci sarà l’ultima possibilità per attaccare la maglia rosa sulle rampe della Marmolada. Maglia bianca sempre sulle spalle di Juan Pedro Lopez, come quella ciclamino sulle spalle di Arnaud Demare.
La terra friulana non ci regala solo emozioni in bicicletta, ma anche manicaretti deliziosi. La sosta odierna in questa regione parla soprattutto della “brovada”, un piatto di contorno spesso accompagnato al cotechino che qui si chiama “muset”. Praticamente si prendono le rape bianche dal colletto viola e si lasciano fermentare in grandi tini con la vinaccia. Una volta che hanno assunto un colorito rosaceo si possono mangiare crude o cotte.
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