“E dove Sile e Cagnan s’accompagna, tal signoreggia e va con la testa alta, che già per lui carpir si fa la ragna”. Nel IX canto del paradiso il Sommo Poeta profetizza con queste parole la morte del tiranno di Treviso Rizzardo da Camino. La marca trevigiana non è solo teatro di oscure trame politiche, ma nel corso dei secoli è stata ricordata come una città dove la bella vita e l’amore regnavano sovrane. Oggi invece è l’ultimo palcoscenico per le ruote veloci del Giro d’Italia!
La diciottesima tappa parte da Borgo Valsugana e termina a Treviso. Una frazione di defaticamento dopo le tappe arcigne sulle Alpi e sulle montagne trentine. L’unica incognita di giornata è quanta fatica vi sarà nelle gambe dei corridori, perché l’asperità finale del muro di Ca del Poggio, a 50 km dal traguardo potrebbe dare un barlume di speranza alla fuga di giornata. I quattro fuggitivi (Dries De Bondt, Davide Gabburo, Magnus Cort Nielsen e Edoardo Affini) ci mettono infatti cuore e gambe per distanziare le ruote veloci. Riescono con i denti a giocarsi la vittoria di tappa.Nella volata ristretta la locomotiva Affini apre le danze e tiene duro, tuttavia Dries De Bondt riesce a piazzare la sua ruota davanti all’italiano e trionfare sul traguardo di Treviso!
Demare oggi non è riuscito a sprintare, ma con il quinto posto riesce comunque a blindare la maglia cilcamino. Ora deve solo (si fa per dire) arrivare a Verona. Carapaz, invece, conserva la maglia rosa in tranquillità. Alla partenza da Borgo Valsugana un altro suo diretto avversario si è ritirato. Infatti Joao Almeida è risultato positivo al Covid ed è stato costretto ad abbandonare la corsa. La maglia bianca perciò passa a Juan Pedro Lopez. Azzurra ancora sulle spalle di Bouwman, ma già da domani e soprattutto sabato dovrà battagliare assai per portarla sul traguardo di Verona.
I velocissimi 151 km odierni ci gettano nel gran finale di questo Giro d’Italia, ma ci regalano anche tante succose leccornie. Scegliere cosa assaggiare nella marca trevigiana è praticamente impossibile. Dal radicchio compagno inseparabile di risotti profumatissimi, passando addirittura per due asparagi Igp i bianchi di Cimadolmo e quelli verdi di Badoere.
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