Torna il racconto dei ragazzi che hanno svolto il servizio civile presso realtà diocesane trentine. Thomas Ghielmetti è un ragazzo di 23 anni che vive ad Arco a cui piace leggere e ascoltare musica: il suo sogno nel cassetto è proprio quello di diventare un cantante. Lo abbiamo intervistato per conoscerlo meglio e per far conoscere la sua esperienza.
Thomas, dove hai fatto servizio civile? Nell’Oratorio di Arco, attraverso l’associazione NOI Trento, dal primo ottobre 2019 al 30 settembre 2020; ho proseguito con il progetto, anche se stavamo affrontando la prima parte dell’emergenza sanitaria.
Perché hai deciso di fare servizio civile? Perché sono cresciuto in Oratorio e ero già un volontario ad Arco. Ho visto nel servizio civile la possibilità di continuare a svolgere un’attività che mi
piaceva, oltre a poterne imparare di nuove, e per avere una piccola indipendenza economica, visto che la mia attività era retribuita.
Di che cosa ti sei occupato? Preparavo i volantini per le attività che avevamo in programma e – nella prima parte, prima del lockdown – mi sono occupato della gestione delle iscrizioni alle iniziative organizzate nell’oratorio. Durante l’emergenza sanitaria ho aiutato nella raccolta di pacchi viveri per le famiglie più bisognose. Viste le numerose sale che l’Oratorio mette a disposizione delle persone esterne, mi sono anche occupato della gestione delle prenotazioni. Ho fatto attività più legate all’animazione, ma ho svolto anche mansioni più legate alla segreteria e alla gestione.
Quali competenze ritieni di aver appreso, utili oggi e in futuro? Ho imparato ad essere più flessibile: questo sicuramente mi aiuta e mi aiuterà nel lavoro che svolgerò, ma anche nel lavoro che sto portando avanti già ora come insegnante presso le scuole primarie. Ho imparato anche a gestire meglio i tempi a disposizione. L’interazione e il lavoro con le altre persone mi hanno anche insegnato ad essere meno permaloso, ho imparato a lasciare andare le cose e ho smussato questo lato del mio carattere.
Le formazioni con l’associazione NOI Trento hanno contribuito a una tua crescita personale? A causa del lockdown abbiamo potuto svolgere poche formazioni, ma quelle a cui ho potuto partecipare sono servite come momento d’incontro e di scambio di esperienze con gli altri giovani in servizio civile. Abbiamo potuto aiutarci reciprocamente nella crescita e per vivere al meglio questa esperienza.
Qual è l’esperienza che più ricordi? La distribuzione dei pacchi viveri ai bisognosi durante l’emergenza è stata sicuramente l’esperienza che più mi ha toccato e che più ricordo del mio anno di servizio civile. Anche se non era un bel momento, anzi, ho potuto vedere come a quelle persone bastassero un piccolo gesto, due chiacchiere e un sorriso per essere felici.
Sei ancora in contatto con l’associazione dove hai svolto il servizio civile? Sì, anche dopo il mio servizio ho continuato a collaborare con l’Oratorio come animatore volontario; partecipo ancora oggi a tutte le attività. Devo ringraziare molto l’Oratorio perché grazie alla rete di contatti che ho sviluppato sono stato interpellato per diventare insegnante nella scuola primaria.
Consiglieresti questa esperienza a un altro giovane. Se sì, perché? Consiglierei sicuramente questa esperienza ad altri giovani, perché è un’ottima occasione per crescere e conoscere altre persone, ma anche per avvicinarsi e introdursi nel mondo del lavoro, come nel mio caso.
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