“Napule è mille culure
Napule è mille paure
Napule è a voce de’ criature
che saglie chianu chianu e
tu sai ca nun si sulo.
Napule è nu sole amaro
Napule è addore ‘e mare
Napule è ‘na carta sporca
e nisciuno se ne importa e
ognuno aspetta a’ ciorta”
Non si poteva iniziare in altro modo il commento della tappa odierna. Sulle note di Pino Daniele i ciclisti oggi omaggiano non solo la città dai mille colori, ma anche Procida capitale della cultura 2022. L’ottava tappa del Giro d’Italia si presenta molto ostica dopo le dure battaglie di ieri. Il circuito di Procida, infatti, da ripetere quattro volte è un saliscendi senza respiro e coloro i quali vogliono giocarsi la maglia rosa possono, infatti, avere nelle gambe la fatica di ieri.
L’ottava tappa del Giro d’Italia assomiglia moltissimo ad un tracciato da Classica. Ecco perché fin dalle prime battute 21 corridori scappano al controllo del plotone. Tra di loro Mathieu Van der Poel e Biniam Girmay sono i più attivi e scattanti. Tuttavia a 40 km dal traguardo Gabburo, Ravanelli, De Gendt, Vanhoucke ed Arcas fanno il vuoto e se ne vanno. I quattro corridori evitano il rientro degli inseguitori, che nel finale non si sono certo risparmiati, e vanno a giocarsi la tappa: nella battaglia finale è De Gendt ad essere capace di mettere aria tra sé e i compagni di attacco, per trionfare a braccia alzate, senza dimenticare una dedica al compagno di fuga e di squadra Vanhoucke .
La cucina partenopea è ricca e variegata. Dalla Salsiccia e friarielli, passando per la mozzarella di bufala e al casatiello (particolare torta salata pasquale con formaggio salame e uova). Tuttavia è inutile girarci tanto attorno, perché la regina della tavola sarà sempre lei: sua maestà la pizza!
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