Città del Vaticano, 7 ottobre 2015
L’esperienza che stiamo vivendo nel cuore della Chiesa, che si interroga sulla vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo, è stata anticipata dalla veglia di preghiera delle famiglie con il Papa, la sera di sabato 3 ottobre, organizzata dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia. Introdotta proprio da una famiglia, ha visto l’alternarsi di preghiere, testimonianze – tra cui quella dei co-direttori del nostro ufficio famiglia diocesano e dei loro figli – canti, riflessioni, silenzi, omelie. Suggestivo e particolarmente intenso emotivamente il momento in cui un famiglia di amici ha presentato una lampada accesa al pontefice; da questa abbiamo attinto la luce, portandola simbolicamente ai fedeli presenti sulla piazza, perché, «ogni famiglia, è sempre una luce, per quanto fioca, nel buio del mondo». A seguire, le invocazioni allo Spirito Santo, sul Papa e i partecipanti al Sinodo, affinché doni loro la luce e la sapienza del Vangelo per rispondere alle sfide pastorali che attendono la Chiesa.
La mattina di domenica ci siamo recati nella Basilica di San Pietro per assistere alla solenne celebrazione eucaristica di apertura dell’assise sinodale. Papa Francesco ha indicato la rotta del cammino che attende i padri e tutti gli altri partecipanti, riuniti attorno a lui, ricordando qual è «il sogno di Dio per la sua creatura diletta». In una basilica gremita e silenziosa, in un clima di grande raccoglimento e commozione, il Papa ha accolto il dono del pane e del vino dalle mani di una famiglia (padre, madre, figli e nonni) attualizzazione dell’icona raffigurante l’immagine della presentazione di Gesù al tempio (Lc 2,22-38). In questi primi due giorni abbiamo ricevuto moltissimi messaggi di sostegno e conforto (grazie!); segno dalla partecipazione e dell’affetto che tanti amici nutrono verso la Chiesa e verso la nostra famiglia; vicinanza che rinvigorisce il nostro impegno di testimoni.
La mattina di lunedì sono cominciati i lavori sinodali: magnifico il colpo d’occhio sull’aula colorata di padri sinodali, provenienti da ogni parte del mondo, con Papa Francesco in bianco, toccante la preghiera universale in latino. Grande era quindi l’emozione e la soggezione di trovarsi lì ma dopo pochi minuti l’armonia e il clima familiare ci hanno rasserenati. Ancora una volta, l’iniziale testimonianza di una coppia di sposi messicani ha ricordato «a tutte le famiglie, che il Vangelo rimane “buona notizia” da cui sempre ripartire».
Lucia e Marco Matassoni
(1 – continua)
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