Diocesi, porta aperta

I numeri dell'ospitalità degli stranieri negli alloggi della Diocesi

Complessivamente gli stranieri ospitati negli appartamenti dell'Istituto diocesano di sostentamento del clero, l'organismo che provvede alla gestione dei beni della Diocesi di Trento, sono 359. Nella zona Sarche, ovvero nell'ex “mensa vescovile” incorporata nel patrimonio dell'IDSC, dove sono state ricavate delle strutture ricettive familiari, sono in essere 41 contratti con titolari di diverse nazionalità, sei dei quali hanno recentemente ottenuto la cittadinanza italiana. Nel resto del territorio i contratti con stranieri sono 48. Ad una decina di locatari è stata riconosciuta la cittadinanza italiana. Tra gli ospiti di Sarche l'età media è di 27 anni, nel resto del Trentino 31.

Sono dati resi noti dal cancelliere vescovile don Alessandro Aste, al termine della riunione del Consiglio economico che ha esaminato la questione illustrata dal presidente dell'Istituto Gianni Benedetti e dal direttore Vito Sandri.

La Diocesi tramite tutti i suoi organismi anche periferici, parrocchie, associazioni di volontariato, Caritas, è inoltre impegnata a fianco delle Istituzioni pubbliche a favore del richiedenti protezione internazionale accolti in Trentino. Sono 612 in base ai dati aggiornati al 3 agosto da Cinformi, il Centro informativo per l'immigrazione della Provincia, e includono anche lo Sprar. Si tratta soprattutto di giovani maschi. L'età media è di 25 anni, provenienti per lo più dalla Nigeria, Mali, Gambia, Pakistan e Bangladesch.

Fra gli ultimi arrivati ospiti presso il polo della Protezione civile di Marco ci sono pure delle donne e dei bambini. La Caritas di Rovereto sta contribuendo, a seconda delle necessità e delle richieste a conferire capi di abbigliamento e intimo. Il responsabile di Rovereto Roberto Ferrari ha rivolto un appello ad enti e privati per avere scarpe da ginnastica, possibilmente nuove. Una decina di profughi collabora in un serie di iniziative hobbistiche con risultati più che soddisfacenti.

Dal 22 marzo dello scorso anno ad oggi gli arrivi di persone soccorse in mare hanno raggiunto quota 1459. La quota richiesta dal Ministero alla Provincia di Trento è di 644 unità. Le persone attualmente ospitate, come detto, sono 612. L'arcivescovo Bressan ha affrontato questi problemi in valle di Fassa in due distinti incontri dibattito che si sono tenuti lunedì 3 agosto a Pozza di Fassa e il 5 a Moena.

Una vasta eco, non solo in Veneto, ha avuto la lettera dei vescovi di Treviso, mons. Gianfranco Agostino Gardin, e di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo, che dopo le proteste dei giorni scorsi hanno invitato all'accoglienza dei nuovi migranti. “Non rifugiamoci nell'indifferenza – scrivono – non rispondiamo come Caino: Sono forse io il custode di mio fratello?”.

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