In Cattedrale mostra sulla Sindone: “il volto più bello che possiamo contemplare”, ha detto mons. Tisi
"Questa è la creatività di Dio, segno di un amore che non ha la presunzione di dare evidenze incontrovertibili, ma mette sulla strada indizi, lasciando l'uomo libero di rispondere". Le parole dell'arcivescovo Lauro Tisi hanno accompagnato l'inaugurazione della mostra "Sindone. Un viaggio nella memoria", esposizione didattica composta da 24 pannelli strutturati secondo diverse aree tematiche – biblica, storico-archeologica e scientifica -, promossa dall'Associazione "Famiglia del Cuore Immacolato di Maria", in collaborazione con la "Fondazione Nostra Signora di Fatima", svoltasi venerdì 21 aprile nell'aula S. Giovanni, in Duomo, a Trento.
"Sono sempre stato attratto dal Telo fin da ragazzino – ha aggiunto don Lauro -. Esso custodisce il volto sfigurato dell'uomo sindonico, il volto più bello che possiamo contemplare perché nella Sindone intuiamo il gesto delicato di un padre che ama con discrezione e non invade con la luce ma si avvicina e ci raggiunge con una fiammella, rispettando la libertà dell'amato".
"Questo studio sulla Sindone aiuta, nel tempo pasquale, a riflettere sul mistero della Passione e resurrezione di Gesù – ha detto il decano del Capitolo monsignor Lodovico Maule -: su questo lenzuolo, icona del mistero del Sabato Santo, come l'ha definita Papa Benedetto XVI durante l'ostensione del 2010, possiamo leggere come Dio ha amato il mondo. C'è una probabilità su 225 miliardi che il Telo non sia autentico: è bello che il Signore giochi con noi, con segni che mettono alla prova l'intelligenza umana". Le discipline che lo studiano sono 30, dall'anatomia all'antropologia, dalla fotografia alla genetica, dalla storia alla medicina legale, ma rimane "una sfida per la scienza, una riflessione sul vangelo, un invito alla fede". "La Sindone – ha commentato uno dei curatori della mostra – invita a entrare nel mistero di un amore infinito e misericordioso che nasce da un sentimento di profonda compassione, quello che riconosciamo nel padre che riaccoglie il figliol prodigo, nel buon samaritano e in Gesù. Egli si è donato in ogni momento della sua vita, rimaneva da dare il corpo e così è stato".
La mostra, accolta dal Capitolo della Cattedrale di San Vigilio, rimarrà esposta da venerdì 21 aprile fino a domenica 4 giugno, tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 20.00 e guide volontarie dell'Associazione diocesana Anastasia accompagneranno i visitatori il giovedì e il sabato alle 10 e alle 12, la domenica alle 15 e alle 17. Ingresso gratuito.
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