La mostra allestita a Torre Vanga racconta il richiamo Montagnaga di Pinè a partire dagli ex voto e dagli edifici sacri
Dopo la prima sezione dedicata agli ex voto già inaugurata al Museo Diocesano Tridentino (vedi VT n. 22 del 31 maggio scorso) si è aperta ora nelle sale di Torre Vanga la seconda sezione della mostra “Affidarsi al cielo. Arte e devozione a Montagnaga di Piné”. E’ curata dalla Soprintendenza per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento ed incentrata su “Il santuario”, la sua funzione e la sua tradizione devota. Il nesso, strettissimo, esistente tra gli oggetti votivi e la chiesa pinetana, loro dimora naturale, viene qui indagato attraverso una sfaccettata selezione di dipinti, manufatti tessili e suppellettili provenienti dalla parrocchia di Montagnaga. Molti di essi normalmente non visibili, per svariati motivi. Così ad esempio la corona del 1894, voluta dal vescovo Carlo Eugenio Valussi per incoronare solennemente l’effige della Madonna di Caravaggio; oppure l’ostensorio raggiato del 1952 di Giorgio Wenter Marini in argento dorato, malachite, diamanti e pietre dure. Anche grazie ad una intrigante serie di fotografie (in particolare di Sergio Perdomi e di Flavio Faganello) e di cartoline è possibile ripercorrere l’evoluzione storica e architettonica del complesso cultuale pinetano ma soprattutto la sua dimensione sociologico-cultuale.
L’allestimento, nelle sale superiori di Torre Vanga, esalta il valore dei singoli pezzi esposti e ne enfatizza la leggibilità: lo si deve all’arch. Michelangelo Lupo. Di grande spessore il catalogo, curato come la mostra da Katia Malatesta.
Si tratta non di un semplice apparato ad accompagnamento della esposizione ma di un testo autonomo di valore assoluto, che si apre con un saggio introduttivo dello storico Emanuele Curzel che parla di una nuova fase del santuario: “l'aspetto taumaturgico è divenuto decisamente meno significativo, o per lo meno è più discreto; il ricordo delle apparizioni che diedero origine al santuario è più sfumato, anche i pellegrinaggi diocesai, che pure continuano, hanno perso il i caratteri di ostentata grandiosità che ebbero fra il XIX e il XX secolo…la Madonna di Pionè conserva anche oggi una notevole capacità di attrazione”. Su ulteriori aspetti, anche specifici si soffermano gli interventi, fra gli altri, di Elvio Mich, Daniela Floris, Claudio Strocchi, Salvatore Abruzzese e Laura Dal Prà.
Rispetto alla mostra e al catalogo del 1981 si tratta di un passo avanti di grande qualità che la dice lunga sulla crescita culturale e di sensibilità intercorsa, ma che pure ribadisce il valore pionieristico di quegli interventi di 34 anni fa.
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LA MOSTRA
La mostra “Affidarsi al cielo” nella sezione relativa al santuario è allestita presso Torre Vanga, in piazza Portela a Trento; è aperta, in parallelo con quella del Museo diocesano sugli ex voto, fino al 27 settembre dal martedì alla domenica (lunedì chiuso), 10-18; ingresso gratuito. Info 0461.492101.
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