Il nome apparve per la prima volta in un documento del 1225 come “Villa Rovredi in plebe Lizzane”, ma è nel 1339 che nasce Rovredo e nella parlata dialettale Roveredo. Deriva dal latino “quercia” col suffisso collettivo -etum, cioè “querceto”. Il nome Rovereto nel 1737 fu vietato dall’essere usato dalle tipografie. Il nome attuale di Rovereto divenne definitivo solo nel 1823. Rovereto, detta anche “città della Pace” o “città della quercia”, è conosciuta per “Maria Dolens”, la campana dei caduti, per il castello, il Mart, le piste dei dinosauri, i suoi personaggi illustri come il letterato Clementino Vannetti, il filosofo Antonio Rosmini, il musicista Riccardo Zandonai, il pittore Fortunato Depero.
Il suo stemma è antico ed è stato riconosciuto solo il 17 febbraio 1929. Raffigura su fondo color oro una quercia con radici e con ai lati le lettere in oro C e R (Comune Rovereto). Gli ornamenti sono quelli di Comune con fronde legate in oro, cocche, nastri e cartiglio d’argento con la scritta “Magno cum robore quercus ingentes tendet ramos” (“Con gran forza la quercia tende i suoi ingenti rami”).
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