Circa un centinaio di persone hanno partecipato, nel pomeriggio di sabato 19 marzo, per il presidio organizzato da una serie di realtà associative e politiche unite nella sigla “cittadini e cittadine contro la guerra”, per manifestare la decisa contrarietà alla guerra di invasione russa in corso, ma anche l’impegno per il disarmo, contro la NATO, per la pace e la giustizia sociale e ambientale.
In piazza si sono alternati gli interventi di esponenti di movimenti e partiti, da Roberto Chiomento a Jacopo Zannini, di Sinistra Italiana, e Giuliano Pantano, di Rifondazione Comunista, che ha ribadito l’impegno “contro la guerra, senza se e senza ma. Contro Putin, contro la NATO, ma a fianco del popolo Ucraino e di tutti i popoli martoriati dalle guerre. Contro l’aumento delle spese militari e l’esportazione di strumenti di morte, per il disarmo e la pace”.
Ed è proprio contro la decisione del Governo di aumentare l’investimento in armamenti che si è scagliato anche padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, intervenuto in collegamento: “È importante in questo momento tragico della storia umana scendere in piazza e dire che non possiamo continuare così. Putin è un folle, ha in mente l’impero russo, e di fronte all’accerchiamento della NATO, che nonostante quanto stabilito dopo la caduta del muro di Berlino, è scattato. Dobbiamo tirarci fuori da questa follia collettiva e forzare la Russia e l’Ucraina a sedersi a un tavolo al più presto: una soluzione si può trovare, e non è possibile che i nostri governi a questa situazione rispondano con un incremento delle spese militari. Io mi vergogno della legge che è stata votata dal nostro parlamento che stabilisce un incremento delle spese in armi a 38 miliardi di euro. Soldi che sono stati tolti alle scuole e agli ospedali, e chi paga tutto questo siamo noi”.
Secondo padre Alex, quindi, la soluzione va ricercata seguendo la via della diplomazia: “Trovo assurdo che la nostra risposta a quanto sta avvenendo sia armarsi e dare armi al popolo ucraino. A chi dice che bisogna sostenere la resistenza rispondo che è come buttare benzina sul fuoco, basta un incidente e andiamo alla guerra nucleare, e all’inverno nucleare su questo pianeta. Con le armi sofisticatissime che abbiamo, altrimenti si va allo scontro nucleare ed è la fina della vita stessa su questo pianeta: la Russia ha 3 mila bombe atomiche, gli Stati Uniti 5 mila; ambedue ne hanno oltre mille già pronte per essere sparate. Ha ragione papa Francesco quando, nell’enciclica Fratelli Tutti, con grande decisione dice che oggi non ci può più essere una guerra giusta“.
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