Il cardinal Bo per San Vigilio

Su invito di Bressan visiterà anche alcune località del Trentino che sostengono la sua opera in Birmania

Il cardinale Charles Maung Bo, arcivescovo metropolita di di Yangon sarà ospite del vescovo Bressan durante le Feste vigiliane e presiederà la Messa pontificale in Cattedrale il 26 giugno, festa di San Vigilio.

Arriverà in città il 23. Il 24 sarà ospite della comunità salesiana di via Barbacovi, alla quale appartiene come religioso. Nato nell'ottobre 1948 e rimasto orfano del papà, contadino, ad appena due anni, era stato affidato alla cura dei padri salesiani di Mandalay, che lo avevano avviato alla scuola primaria e secondaria, maturando nel frattempo la sua vocazione religiosa tra i figli di San Giovanni Bosco.

E' stato ordinato sacerdote nel 1976, vescovo nel 1990 su nomina di Papa Giovanni Paolo II e cardinale nel Concistoro del 14 febbraio scorso che si è tenuto nella Basilica di San Pietro. Il suo nome era stato annunciato a sorpresa da Francesco il 4 gennaio 2015 dopo l'Angelus domenicale: Bo è infatti il primo cardinale della Birmania. Già prima dell'elevazione alla dignità cardinalizia, in una lettera pastorale dell'ottobre 2013, Bo aveva invitato la comunità cattolica a guardare a Francesco come ad “uno dei grandi evangelisti della storia cristiana” che con “le sue parole e le azioni ha dato l'entusiasmo per i cristiani e il mondo”.

In un'intervista ha dichiarato che “la Chiesa in Myanmar è sempre stata molto tradizionale e molti, tra cui il clero, sono un po' avversi a cambiare”, sostenendo che “c'è bisogno di un cambiamento di mentalità e di atteggiamenti in sintonia con papa Francesco”. “C'è bisogno di potenziare i laici, i religiosi e in particolare le donne – aggiungeva – Tutti dovrebbero avere una voce più grande e più attiva nel processo decisionale”.

Bressan, che ha conosciuto all'epoca della sua attività di nunzio apostolico a Bangkok (Tailandia) e delegato apostolico in Birmania, aveva invitato Bo all'indomani del Concistoro.

In Birmania la chiesa Cattolica, su una popolazione di 50 milioni di abitanti rappresenta un esiguo 1%, i cristiani complessivamente il 4% come pure i musulmani. L'89% della popolazione appartiene alla tradizione buddista.

L'Unione di Birmania è governata da un regime militare. Le difficoltà e le persecuzioni in campo religioso si ripetono dalla fine degli anni Ottanta da quando i militari hanno preso il potere. Basti pensare a Aung San Suu Kyi, leader del partito NDL costretta agli arresti domiciliari per più di un decennio.

Nel soggiorno in Trentino il cardinale Bo, il 25 giugno, si trasferirà a Sanzeno e San Romedio dove inontrerà i sacerdoti locali che celebrano in questo 2015 i 50 anni di sacerdozio; il giorno dopo San Vigilio sarà invece a Castel Condino per incontrarsi con i parenti di don Domenico Tarolli (1797-1882) che ha operato in Birmania per oltre mezzo secolo fondando numerose missioni, soprattutto fra il popolo indigeno dei Cariani, una delle oltre cento etnie presenti in questo Paese. Il 28 infine raggiungerà Zelarino in provincia di Venezia, comunità che pure ha per patrono San Viglio.

Il cardinale birmano è assai impegnato nel dialogo con le altre religioni ed il buddismo in particolare che gode della preferenza pressochè esclusiva del governo. In un discorso ai leader religiosi ha indicato nell'unità la via non solo per una reciproca comprensione, ma anche per la fine delle violenze. Infine Bo si propone di incontrare a Torbole la famiglia Nodari, titolare dell'Hotel Baia Azzurra colpita pochi giorni fa dalla morte improvvisa del piccolo Alessandro di appena sette mesi, impegnata in iniziative di solidarietà proprio nella sua arcidiocesi.

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