In Trentino si è pronti a raddoppiare la propria capacità di accoglienza dei profughi dall’Ucraina: dagli attuali 200 posti è stato chiesto, attraverso il Commissariato del Governo, di passare a 400 posti.
Un punto che è stato discusso nelle riunioni operative tra regioni è la copertura sanitaria dei profughi: tra gli arrivi in Italia, infatti, una percentuale che non può essere trascurata riguarda soggetti – anche in età pediatrica – che devono seguire terapie come quelle oncologiche o trattamenti in dialisi. “Ci sembra che la sensibilità ed il senso di responsabilità anche su questo versante – commenta il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti – siano valori condivisi a livello sia di Regioni sia di Stato che ha aperto alla possibilità di coprire con propri fondi anche queste particolari esigenze. Al tempo stesso il sistema trentino sta rispondendo con attenzione e solidarietà, lo dimostra la disponibilità che registriamo da parte dei Comuni come pure della Cooperazione che mettono a disposizione di eventuali nuovi arrivi proprie strutture abitative. Importante infine la risposta dell’associazionismo che si è già mosso da alcuni giorni in diverse modalità”.
Uno fra i tanti esempi che si possono citare è quello offerto dalla Croce Rossa, che sta contribuendo alla gestione di quei casi di bambini ammalati di tumore che anche in Trentino stanno trovando una forma di assistenza.
Ieri sera (martedì 15 marzo) il Cinformi ha dato gli ultimi dati sull’accoglienza: sono 177 le persone in questo momento presenti nelle strutture che rientrano nell’ambito del protocollo di Intesa col Commissariato del Governo, su un totale di 1.111 profughi che si sono rivolti alla Provincia per regolarizzare la propria posizione. In questo momento ci sono 2.632 posti letto resi disponibili tra pubblico e privato, compresi i 721 posti letto resi disponibili in famiglia.
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