Tutte le previsioni, anche le più ottimiste, sembrano dire una sola cosa: le piccole e medie imprese del Trentino si preparano ad affrontare tempi durissimi. L’escalation dei rincari in bolletta non si placa, mentre il costo di benzina e gasolio continua a salire raggiungendo record mai visti prima, e così sulle aziende pesa lo spettro della mancanza di liquidità.
Parte da questi cupi presupposti l’invito di CNA del Trentino ad agire subito: se sul caro energia la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa chiede a livello nazionale incentivi mirati alle PMI per l’autoproduzione da fonti rinnovabili, nell’immediato il presidente di CNA del Trentino Luca Demattè invita le imprese trentine ad adottare il più possibile, quando la mansione lo permette, lo smart working.
“Non pensiamo che verrà accolta la richiesta avanzata alle due province di Trento e Bolzano dal mondo dell’autotrasporto di rinunciare a parte degli introiti derivanti da tasse e accise di vario tipo sulla benzina. Si parla di circa 180 milioni all’anno in Trentino e della stessa cifra in Alto Adige. Alle aziende che sono nelle condizioni di farlo quindi consigliamo di adottare il più possibile lo smart working. In questo modo il dipendente risparmia sul carburante non essendo costretto a raggiungere tutti i giorni il posto di lavoro, mentre le aziende possono risparmiare sui costi di riscaldamento e di corrente elettrica”.
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