L'opera dei Martiri Anauniesi, festeggiati venerdì scorso a Sanzeno, ben presto fu conosciuta anche lontano e si trasformò in azione missionaria
E' stato il parroco di Mezzocorona a presiedere l'Eucaristia solenne insieme ad altri confratelli sacerdoti, perché spettava alla comunità rotaliana il turno dell'offerta dell'olio per la lampada votiva (da parte del sindaco Mattia Hauser) e la guida del pellegrinaggio che ha raggiunto la Basilica assieme a quelli di altre parrocchie nonese.
“Qui oggi siamo Chiesa, provenienti da paesi diversi e da Milano – ha sottolineato don Valentini nell'apertura dell'omelia – ma tutti eredi di una grande storia qual è stata quella dei tre martiri anauniensi. Le loro opere non ebbero valenza solo locale: l’eco si è fatta sentire sino in Africa, dove Sant’Agostino nel corso di una celebrazione ha espresso misericordia per la comunità di Sanzeno che aveva implorato l’imperatore di risparmiare i tre missionari ed anche in Turchia con San Giovanni Crisostomo, patriarca di Costantinopoli, che chiese alcune reliquie per rinnovare la fede della sua gente”.
Altre reliquie vennero anche inviate a Milano da parte del vescovo Vigilio poiché il vescovo del capoluogo lombardo voleva per la sua chiesa “la stessa sorte della chiesa di Trento”.
E’ così che si è diffusa fin dai primi secolo l'idea della missione, di una Chiesa aperta al mondo nella quale ognuno è chiamato a fare la propria parte: “Siamo la Chiesa del Signore – ha osservato don Agostino – una Chiesa in uscita, proprio mentre a Milano in qeusto periodo si apre anche la Chiesa al mondo in occasione dell' Expo”.
Stretto è il legame tra la Chiesa di Milano ed i Martiri Anaunesi poiché è stato proprio il vescovo lombardo Sant’Ambrogio a formare e poi ad inviare in Trentino Sisinio, Martirio ed Alessandro. E alla fine degli anni Sessanta è stata fondata a Milano la parrocchia dei Martiri Anauniensi, affidata a sacerdoti trentini, dalla quale è venuto quest'anno in valle di Non per le celebrazioni del 29 maggio un gruppo di 28 pellegrini. Hanno espresso nella preghiera la profonda relazione che li lega alla comunità trentina e con grande simpatia hanno ricordato don Giuseppe Betta ed i suoi coadiutori che si sono distinti per avere diffuso una Chiesa moderna, già molto aperta ai laici negli anni settanta. A ricordo della loro giornata a Sanzeno hanno ricevuto l'icona dedicata ai Tre Martiri.
L’olio per la lanterna che arderà per i Santi martiri quest’anno è stato donato dall’antica pieve di Mezzocorona rappresentata dal primo cittadino Mattia Hauser.
All'offertorio, accanto al pane e al vino, erano stati portati anche due quadri e due lampade ad olio consegnati alla parrocchia di Milano ed alla parrocchia di Mezzocorona che, a sua volta, ha dato un offerta per l’acquisto dell’olio della lampada permanente.
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