Il Papa all’Expo: “Attenti allo spreco”

(“No alla cultura dello scarto che punisce chi, vicino o lontano, soffre la fame”]

Con l'inaugurazione di Expo Milano 2015, riflettori puntati sul tema del cibo e sulle sue problematiche, in particolare quella del suo spreco. Ed è intervenuto subito Papa Francesco che in un videomessaggio ha denunciato la cultura dello scarto e l'impatto dei comportamenti del mondo ricco su chi muore di fame.

Anche secondo la “Carta di Milano”, documento programmatico dell'Expo, due miliardi di persone al mondo sono malnutrite, mentre altrettante sono in sovrappeso. Ogni anno si spreca più di un milione di tonnellate di cibo. Nel mondo sviluppato ogni persona butta in discarica cibo pari a due terzi del fabbisogno calorico, cioè del fabbbisogno alimentare di un'altra persona. Quindi se ognuno avesse comportamenti più corretti nei confronti dell'uso di alimenti, si potrebbero già oggi recuperare i due terzi del fabbisogno alimentare delle altre persone. In Italia lo spreco medio di cibo per ogni cittadino è di 76 chili di alimenti: otto miliardi di euro di cibo che finisce nella spazzatura che è mezzo punto di Pil. Si tratta di dati che suonano come denuncia di un grande scandalo planetario per due miliardi di persone malnutrite, una su tre affamata. Non è un problema di carenza di cibo, ma di spreco.

Il Papa nel suo videomessaggio ha parlato della cultura dello spreco e nel mangiare quotidiano. Ha citato il paradosso dell'abbondanza di cui aveva parlato Giovanni Paolo II alla Fao.

Non si è capito, viste le devastazioni e le violenze nel cuore di Milano, il senso della protesta dei “No Expo”, dei black block, nella giornata inaugurale che hanno avuto, per alcune ore, il sopravvento sui fatti, sugli obiettivi e sulle parole dell'inaugurazione con il premier Matteo Renzi e il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Uno spreco pure questa protesta di una società e cultura del benessere? Tanto a pagare è Pantalone. La globalizzazione della solidarietà come l'ha chiamata Francesco, può diventare globalizzazione del cibo riducendo gli sprechi attraverso un'azione di maggiore responsabilizzazione delle persone. Da promuovere “è la cultura responsabile nei confronti di ogni persona, di tutto il pianeta, con le sue peculiarità positive e negative. L'indigenza e la fame influenzano le une e le altre”. Expo ha voluto dare un significato etico, più responsabile all'edizione di Milano con un slogan impegnativo: “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. E' una sfida che ha tempo sei mesi per imporsi a livello globale, una vetrina, ma anche un percorso per riflettere e far ragionare, per sensibilizzare, per educare e si spera per individuare soluzioni concrete per sfamare il pianeta, con la coscienza – ha dichiarato Jorge Mario Bergoglio – “dei volti di milioni di persone che oggi hanno fame, che oggi non mangeranno in modo degno di un essere umano”. In proposito il Papa ha invitato a riscoprire la consapevolezza che le nostre azioni quotidiane, a ogni grado di responsabilità, hanno sempre “un impatto sulla vita di chi, vicino o lontano soffre la fame”. Anche l'Expo dunque è destinato ad alimentare il “paradosso dell'abbondanza” se perde di vista questa realtà e obbedisce alla logica della cultura dello spreco”.

Gli operatori e i ricercatori del settore, a detta del Papa, “hanno bisogno di saggezza e coraggio” per corrispondere alla “grande responsabilità”, loro affidata. “Il mio auspicio – ha detto – è che questa esperienza permetta azli imprenditori, ai commercianti, agli studiosi, di sentirsi coinvolti in un grande progetto di solidarietà: quello di nutrire il pianeta nel rispetto di ogni uomo e donna che vi abita e nel rispetto dell'ambiente naturale”. E' la grande “sfida alla quale Dio chiama l'umanità del secolo ventunesimo: smettere finalmente di abusare del giardino che Dio ci ha affidato, perché tutti possano mangiare dei frutti di questo giardino”.

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