Un momento per rivivere l’impatto sonoro ed emozionale della tempesta Vaia, che tra il 26 e il 30 ottobre 2018 ha interessato il Trentino, il nord-est Italia e la regione montana delle Alpi. Questo è “I suoni di Vaia”, un’iniziativa dal forte impatto emozionale organizzata dal Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina.
La proposta è stata fatta dall’architetto bolzanino Claudio Lucchin, già assegnatario del Gulam Award per il Palazzo del Ghiaccio di Bolzano e di altri significativi premi e menzioni speciali.
“È importante fare memoria di quanto hanno subito e patito tante, troppe persone del nostro territorio e della più vasta regione alpina”, commenta Ezio Amistadi, direttore del Museo di San Michele all’Adige, che ha subito sposato l’idea dell’architetto Lucchin. “Sono molti i modi per ricordare questo sconcertante e tragico evento: il Museo di San Michele, propone ‘I Suoni di Vaia’, un’occasione preziosa anche per riflettere sull’importanza del rispetto della natura e su quanto l’uomo sia ad essa legato. Ricordiamoci che questo disastro naturale, oltre ad aver causato la perdita della vita ad otto persone e seminato tantissima paura fra tanta gente, ha provocato lo schianto al suolo di milioni di alberi con la distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste alpine di conifere”.
“I suoni di Vaia” ripercorre non solo acusticamente la fortissima ondata di maltempo che, con venti a velocità di uragano tra i 100 e i 200 km/h e con piogge persistenti, ha colpito il nostro territorio e una vastissima regione alpina (italiana, svizzera, austriaca e slovena).
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