“Come discernere un puro impedimento da una soglia che deve essere attraversata?”, ha detto don Andrea Decarli
Con la consueta, e ormai affezionata, partecipazione di pubblico, si è concluso la settimana scorsa, presso la Sala della Cooperazione, il ciclo degli Incontri della Cattedra del Confronto edizione 2015, promossa dal Gruppo cultura e università che fa riferimento all'Ufficio diocesano. Il tema di quest’anno – “Le tre tentazioni” – ha visto declinarsi l’ultimo incontro sulla questione del Limite.
Dalla sfida del diavolo a Gesù a gettarsi dal pinnacolo del Tempio, a quella di spingerci oltre i confini, fino anche alla trasgressione, spiegava nell’introduzione don Andrea Decarli, delegato diocesano. Ogni limite è al contempo un muro e una soglia: impedisce di procedere, ma apre anche a qualcosa di nuovo. Ecco allora la “vertigine”: come discernere un puro impedimento da una soglia che deve invece essere attraversata? Siamo capaci, noi uomini d’oggi, di percepire ancora il limite nella nostra vita, nel nostro lavo, ma soprattutto nel nostro corpo?
E la fede non è anch’essa in qualche modo una vertigine? Perché Dio è al di là dei nostri limiti, anzi è comunque un al di là della nostra percezione?
Domande-chiave che accomunano un po’ tutti, indipendentemente da ogni credo religioso. Ecco allora svelarsi in tutta la sua valenza positiva l’iniziativa della cattedra, come ha sottolineato, nel breve cenno di saluto, l’arcivescovo Bressan: “Le nuove tecnologie ci orientano ad un pensiero breve, a comunicazioni veloci: ogni tanto forse occorre prendersi un po’ di tempo e fermarsi a riflettere”.
Per dialogare sul tema sono intervenuti un astronauta, Umberto Guidoni che ha partecipato a due missioni spaziali NASA e un teologo, don Armando Matteo, dal 2005 al 2011 assistente nazionale della FUCI.
Intermezzo musicale di Veronica Postinghel, diplomata in Flauto traverso al Conservatorio di Trento “F.A. Bonporti”.
(a cura di)
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