Anche a Trento ha preso vita nel tardo pomeriggio di oggi, sabato 19 febbraio, un presidio, decisamente partecipato, per dire no alla guerra in Ucraina. Più di un centinaio i partecipanti che si sono radunati in piazza Santa Maria Maggiore, raccogliendo l’appello del comitato organizzatore, composto da diverse associazioni e realtà della società civile, dall’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo a Unimondo fino al Gruppo Trentino con Mimmo Lucano, a cui si sono aggiunti i sindacati, come Cgil Cisl Uil del Trentino, le Acli trentine, ma anche movimenti e partiti, da Europa Verde a Sinistra Italiana, dal Partito Democratico a Futura, fino a Rifondazione Comunista.
“È necessario che la diplomazia mondiale individui dinamiche di dialogo in grado di scongiurare le tensioni attuali e quelle che, inevitabilmente, si creeranno anche in futuro, nel supremo interesse di tutti: la pace. Tutti noi, che consideriamo la pace il valore supremo, ci appelliamo all’art 11 della Costituzione Italiana che ripudia la guerra, impugniamo ancora una volta le bandiere di pace, e gridiamo tutti assieme il nostro disgusto per la guerra”, hanno ribadito gli organizzatori.
“Crediamo nella necessità della costruzione di una soluzione politica e negoziata che porti alla pace stabile e duratura e tolga dal campo ipotesi e futuri rischi di un intervento armato. Come noi tante cittadine e tanti cittadini in Trentino stanno seguendo con particolare attenzione il susseguirsi degli eventi”, è stato il commento di Cgil Cisl Uil del Trentino e Acli trentine. In piazza Santa Maria Maggiore anche il sindaco di Trento, Franco Ianeselli: “A fianco dell’Ucraina, del suo popolo, delle centinaia di donne che vivono nella nostra comunità e che lì hanno lasciato famiglie e figli. L’Europa deve lavorare fino all’ultimo minuto – e anche oltre – per costruire la pace“.
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