È stato presentato oggi il report annuale che raccoglie le azioni messe in atto dal Comune di Trento sul fronte del perseguimento degli obiettivi stabiliti dal percorso Unicef Città amica dei bambini e degli adolescenti. Nove passi per l’azione che rappresentano le linee guida per la tutela e la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel contesto urbano, in conformità ai principi della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e adolescenza.
Il documento parte presentando la condizione dei bambini e degli adolescenti in città. Seppur in maniera minore rispetto al più ampio contesto italiano, la popolazione di Trento è segnata negli ultimi cinque anni dal fenomeno del “degiovanimento”, ovvero di riduzione del peso relativo dei giovani nella popolazione totale (nel 2020 gli under 18 sono il 16,3 per cento della popolazione).
La condizione economica delle famiglie con figli è molto variabile. Un netto vantaggio economico si ritrova nelle famiglie intatte con uno o due figli e nelle famiglie monogenitoriali con il padre come persona di riferimento. Significativamente inferiore è invece il reddito delle famiglie monogenitoriali con la madre come persona di riferimento e delle famiglie intatte con tre o più figli. Variabile, tra istituti di diverso ordine e grado, è anche l’andamento delle popolazioni prescolastica e scolastica: un tratto comune a tutte le scuole (eccetto la scuola secondaria di secondo grado) è l’aumento della quota di iscritti di cittadinanza non italiana. Ottimi i risultati sul versante della dispersione scolastica (quasi assente) e dell’offerta del modello a tempo pieno. I casi di disturbo specifico dell’apprendimento (Dsa) certificati dalle autorità scolastiche sono in aumento. Il servizio sociale professionale ha attivato interventi ad integrazione (e raramente a sostituzione) delle cure familiari per una platea di 444 minori in 329 famiglie.
Il report prosegue con il bilancio dedicato, che rendiconta la spesa comunale destinata ai bambini e agli adolescenti. Nel 2020 il Comune di Trento ha destinato ai bambini e agli adolescenti un totale di spesa pari a 28.960.000 euro, ovvero il 18,5 per cento della spesa totale. Gli ambiti di azione maggiori riguardano i nidi d’infanzia, le scuole, gli interventi sociali e l’aggregazione. Il Comune riunisce inoltre annualmente una giunta dedicata al tema dell’infanzia e dell’adolescenza ed ha analizzato i regolamenti comunali per sincerarsi che essi promuovano la tutela dei bambini e degli adolescenti e non diano spazio ad alcune forma di discriminazione nei loro confronti.
I successivi capitoli presentano una mappatura dei progetti e delle azioni (47 progetti), le attività di promozione dei diritti e le azioni di ascolto rivolte ai bambini e adolescenti. Con Estate2021-Come state?, coordinata dal servizio Welfare e coesione sociale, nel periodo fra luglio e settembre 2021 sono stati realizzati, nelle sedi delle attività estive per facilitare la partecipazione degli interessati, 25 incontri con 343 persone (187 bambini dai 6 agli 11 anni, 35 ragazzi dagli 11 ai 14 anni, 55 ragazzi over 14, 38 genitori e 28 operatori di 9 enti di terzo settore).
Dagli incontri, gestiti da 5 operatori del servizio Welfare e coesione sociale su 13 territori, è emersa l’importanza dei luoghi dove si fanno le attività: per favorire la partecipazione ed evitare le disuguaglianze dovrebbero essere vicini alle persone sia fisicamente che a livello relazionale e di conoscenza. Aver utilizzato gli spazi della scuola durante l’estate per le attività estive, ad esempio, ha determinato un incremento del 50 per cento delle iscrizioni rispetto all’anno precedente.
L’indagine Voce ai giovani delle Circoscrizioni di Trento dell’ufficio Politiche giovanili ha permesso di esplorare alcune dimensioni fondamentali della condizione giovanile della città, riguardanti in particolare il gradimento delle circoscrizioni, del contesto urbano e lo stato di benessere a fronte dell’emergenza sanitaria. Alti i livelli di gradimento delle circoscrizioni, nonostante i limiti di conoscenza del funzionamento, partecipazione e propositività, e della città, anche se ritenuta poco a misura di giovani. Le percezioni sul contesto urbano sono insensibili al variare dei generi, ma variano spesso tra le fasce d’età: in particolare, i giovani delle fasce d’età maggiori (20-24 anni e 25-29 anni) sono tendenzialmente più critici nei confronti degli enti locali. I sentimenti e stati d’animo negativi maggiormente riportati sono affini alle sfere di stanchezza, stress e frustrazione, depressione e tristezza. Per la fascia 25-29 anni sono spesso riportate ansia, confusione e incertezza per il futuro. L’effetto dell’emergenza sanitaria è percepito come molto negativo e motore di cambiamento di molte abitudini e comportamenti sociali.
Il report si conclude con l’illustrazione del lavoro di mappatura dei tavoli di lavoro in vista della costituzione dell’Osservatorio dell’infanzia e dell’adolescenza e della strategia comunale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a Trento, che conferma l’impegno a migliorare l’ascolto, la partecipazione e il coinvolgimento dei bambini, approfondire nei tavoli di lavoro il tema dell’accessibilità ai servizi e alle opportunità per bambini e ragazzi, formare e sensibilizzare l’amministrazione alla tutela dei diritti dell’infanzia e adolescenza.
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