Sabato 22 gennaio, nella Sala conferenze del Mart di Rovereto, è stata inaugurata la mostra su Arturo Nathan, che fa parte del programma espositivo del 2022 del Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, presentato nello stesso giorno, alla presenza del presidente Vittorio Sgarbi e dell’assessore provinciale alla cultura Bisesti.

“Un programma di indiscussa qualità e varietà che conferma la reputazione del Trentino, dei suoi musei e delle sue istituzioni, in un tempo difficile in cui la fruizione culturale diventa un bene ancora più prezioso e necessario”, ha commento Bisesti, dando uno sguardo alle 20 mostre previste tra Rovereto e Trento. Quella che riguarda Arturo Nathan, visitabile fino al 1° maggio prossimo, espone 23 opere che ripercorrono una carriera artistica conclusa prematuramente, nella quale elementi metafisici convivono con le atmosfere sospese del Realismo magico.

“Nell’ufficio del Presidente che ho qui al Mart c’è un solo dipinto ed è un’opera di Arturo Nathan, pittore triestino a cui sono particolarmente legato”, ha confessato il presidente del Mart Sgarbi: “In occasione del 27 ne presentiamo il valore di pensiero, la forza e la potenza. Una mostra intensa e straordinaria per ricordare la terribile Shoah”.

“La pittura di Nathan è metafisica in senso diverso da quello del primo de Chirico, con il quale condivide l’ascendenza romantica. Nathan contrappone l’uomo e la natura, il limite della nostra vita e l’infinità della natura”. Figure solitarie abitano paesaggi stranianti il cui comune denominatore è l’inquietudine esistenziale. “Relitti, frammenti archeologici, architetture in rovina, cavalli stramazzati, velieri abbandonati, come dopo il Giudizio universale”, spiega lo stesso Sgarbi, presentando l’esposizione, a cura di Alessandra Tiddia e realizzata in collaborazione con Alessandro Rosada e la Galleria Torbandena di Trieste.