A Riva del Garda si lavora per tenere aperto il nido d’infanzia anche nel mese di agosto. La sperimentazione, prima in Trentino, partirà con ogni probabilità dal nido “Lago Blu”, una delle due strutture comunali. Nel frattempo si procederà con i lavori di manutenzione nell’altra struttura comunale, Sant’Alessandro.
C’è stato prima un sondaggio tra le famiglie, che ha portato a questa decisione. “A dicembre – spiega Luca Grazioli, assessore al patrimonio del Comune di Riva del Garda – sono state interessate tutte le famiglie degli attuali utenti degli asili nido comunali, invitandole a esprimere l’interesse o meno all’apertura del servizio nel mese di agosto”.
Sarebbero più di 80 su 125 le famiglie che hanno risposto positivamente. Per Grazioli, si tratta della riconferma “di una vera necessità, che indubbiamente ci carica di responsabilità”. Ecco quindi che l’amministrazione comunale sta lavorando, in queste settimane, “per garantire il fabbisogno del personale, tra educatrici e operatrici di appoggio, per l’apertura nel mese di agosto”.
L’amministrazione coprirà una parte dei costi di quest’apertura. “Oggi (martedì 18 gennaio, ndr) in Giunta – spiega Grazioli – è stato deciso che questa amministrazione coprirà circa l’80 per cento dei costi, mentre il resto sarà a carico delle famiglie; l’importo sarà calcolato come negli altri mesi, cioè in base all’indicatore Icef del nucleo familiare e ai giorni e orari di frequenza del bambino”.
I criteri saranno definiti con maggiore precisione nei prossimi giorni. “Uno di questi, forse il più importante, è che tutti e due i genitori lavorino nel mese in questione”, specifica l’assessore, che aggiunge: “Garantire questi servizi integrativi nelle stesse strutture a disposizione durante l’anno vuol dire tutelare la familiarità degli spazi e lo sviluppo armonico psico-fisico dei bambini”.
“Questo servizio aggiuntivo – conclude Luca Grazioli – vuole essere un segnale forte a favore delle famiglie del nostro territorio, soprattutto per chi ha necessità legate ai propri bambini, senza dover rinunciare al proprio lavoro, magari stagionale, e alla propria dignità di genitore”.
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