Sarà una selezione di una ottantina di capolavori della collezione privata del casato di Liechtenstein, tra cui Raffaello, Canaletto, Rubens, Van Dyck e Rembrandt, ad essere protagonista della prima mostra firmata dal neopresidente Vittorio Sgarbi al Mag, il Museo Alto Garda, che durerà da Pasqua all’inizio di settembre.
Lo ha annunciato lo stesso Sgarbi, durante la prima riunione del neo costituito cda del Mag, composto, oltre che dal presidente, da Matteo Arcese, Vittorio Colombo, Laura Pignattari e Ruggero Morandi. Alla riunione erano presenti anche il sindaco Cristina Santi, vicesindaco e assessore alla cultura Silvia Betta, il segretario generale del Comune Anna Cattoi e il direttore del Mag Matteo Rapanà. Da parte del cda, ampio favore e apprezzamento per la proposta, con la sola preoccupazione per i tempi molto stretti e per la carenza di personale causata dalla pandemia. Ma, è stato il pensiero di tutti, la rilevanza dell’opportunità merita uno sforzo eccezionale per riuscire a realizzarla.
«Qualche mese fa è venuto da me il principe del Liechtenstein -ha spiegato Sgarbi-, e mi ha mandato il direttore del suo museo, che ben conosco e che è uno dei più belli di Vienna. Il museo sarà chiuso per tutto il 2022, credo per ristrutturazione, e quindi mi hanno proposto di esporre in Italia quelle opere meravigliose. Io subito ho pensato al Mart, ma per lo spazio richiesto e la programmazione già definita non è stato possibile. Ho pensato al Palazzo delle Albere a Trento, ma è stato giudicato insufficiente. Sono quindi partito a cercare un altro luogo adatto, prima a Novara e poi a Urbino, senza successo. Nei giorni in cui si è capito che la mia candidatura al Mag sarebbe stata accettata, ho allora proposto il Mag, che hanno subito apprezzato per il legame del Garda con il mondo del turismo europeo. Hanno quindi fatto visita alla Rocca e l’hanno trovata perfetta. Sarà una mostra molto importante, di livello europeo, nemmeno il Mart ne ha mai organizzate di questo peso. E con l’assicurazione pagata, il catalogo in parte già fatto e un contributo che la Provincia, tramite il presidente Fugatti, mi ha già assicurato. Penso che chiedendo 10 euro di ingresso e stimando un pubblico di quarantamila visitatori, rientreremo delle spese e alla fine non ci costerà nulla. Una opportunità che mi si è offerta in modo casuale e con perfetto tempismo, la cui rilevanza credo imponesse che incontrassi al più presto il cda. Ho già pensato al titolo: “Da Raffaello a Canaletto: le collezioni del principe del Liechtenstein”».
Dopo aver smorzato le polemiche sulla sua discussa candidatura alla presidenza del Mag, Vittorio Sgarbi ha anche anticipato la sua idea per il 2023: una grande mostra sul Rinascimento del lago di Garda. E una proposta: mutuare dal Mart l’esperienza di un ristorante annesso al museo.
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