Spiritualità dell’offerta

“Cuore divino di Gesù, io ti offro

le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno”. Così recita la preghiera simbolo del tutto il movimento dell'Apostolato della Preghiera. L'offerta quotidiana è la pratica più caratteristica dell'AdP: essa è generata in emulazione di quella che Cristo fece per amore di tutta l’umanità, sintetizzata nel dipinto di Pompeo Batoni, “Sacro Cuore di Gesù”, dove il cuore, simbolo umanamente comprensibile, è l'icona perfetta di un Dio che è Amore.

Sant’Agostino parla del Cuore trafitto come di una finestra aperta che ci dà la possibilità di scrutare l’intimità e la realtà di Dio. Rendere culto al Sacro Cuore è riconoscere la grandezza e la profondità del mistero dell’Amore di Dio. Ma non può essere solo cosa di riti, gesti, segni o parole; è affare di appartenenza e soprattutto di imitazione: come rispondo io a questo Amore? La spiritualità del Sacro Cuore si esprime nella volontà di imitare l’interiorità di Gesù (“Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù”, Fil 2,5), di imparare la gratuità, l’umiltà, il dono di sé, la capacità di perdono e l’assoluta fiducia in Dio, anche quando tutto sembra negarlo.

Nelle rivelazioni che i grandi santi della devozione al Sacro Cuore (Santa Margherita Maria Alacoque, San Claudio de la Colombiere, san Giovanni Eudes) hanno ricevuto, vi si trova anche l’invito alla preghiera di riparazione: nel mondo l’economia diabolica del peccato strappa continuamente il tessuto della pace, della convivenza, della fede e della speranza, che può però essere “riparato” attraverso l’offerta della vita e della preghiera. È ciò che l’AdP attua ogni giorno. Imparare da quel cuore trafitto è come scoprire un centro attorno al quale tutta la vita e tutta la preghiera possono trovare nutrimento e fondamento.

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